Caivano. Carfagna: Governo metta a terra progetti già finanziati

(DIRE) Roma, 1 Set. – “Tutto è condivisibile, tutto importante. Ma per prima cosa si dovrebbero mettere a terra i progetti già varati e finanziati dal governo Draghi, su mio input, proprio per quella zona”. Lo dice Mara Carfagna, presidente di Azione, in un’intervista a Il Tempo a proposito degli interventi annunciati ieri dalla presidente Meloni per la riqualificazione di Caivano.

“Parlo – prosegue l’ex ministro per il Sud – dell’impianto di video-sorveglianza, oltre un milione di euro già disponibili; degli interventi di coesione sociale, l’Urban Regeneration Factory, il recupero e il rilancio del Teatro Caivano Arte, altri 3,6 miliardi messi su programmi già definiti; dell’assunzione di 8 assistenti sociali resa possibile dal Lep assistenti sociali; dei nuovi posti negli asili nido su cui abbiamo messo circa 5 milioni fino al 2027 e degli oltre centomila euro destinati al finanziamento del servizio di trasporto scolastico per alunni con disabilità.

Meloni chieda conto ai suoi ministri di questi interventi: a me risulta che siano in stallo, spero di sbagliarmi”. “Gli interventi che ho elencato sono “immediati” – continua – perché già progettati, approvati e finanziati in accordo col territorio.

C’è il Cis Terra dei Fuochi, un piano da 200 milioni di euro per cambiare il destino dell’area martoriata che include anche Caivano: l’ho sottoscritto nel 2022 con 52 sindaci dell’area. Va messo a terra. Lo Stato, non il governo Draghi, ha preso un impegno forte. Adesso è necessario dimostrare che lo Stato rispetta le sue promesse a prescindere da chi governa”.

Quanto al Pnrr, per Carfagna “è un’occasione irripetibile per avviare la riqualificazione delle tante periferie d’Italia, spero che la tanto annunciata rimodulazione del Piano non cancelli interventi ma ne aggiunga”. (Tar/ Dire) 11:59 01-09-23

banner

Recommended For You

About the Author: Redazione ilMetropolitano

Il Quotidiano d’Approfondimento on line Il Metropolitano.it nasce nell’Ottobre del 2010 a Reggio Calabria, città in cui ha la propria sede, dal progetto di un gruppo di amici che vogliono creare una nuova realtà di informazione