ROMA «Nessuna bocca cucita, ma solo la verità. Sui presunti tagli alle opere finanziate col PNRR nelle regioni del Sud, ancora una volta siamo di fronte all’ennesima polemica sterile e demagogica, sciorinata da chi è abituato a gettare fumo negli occhi come da giorni stanno facendo il sindaco di Corigliano Rossano, le compagini che lo sostengono in linea con le sterili polemiche del centrosinistra nazionale e dei grillini, rispetto a chi invece fa della legalità, della lotta alle mafie, alla corruzione, il suo impegno prioritario». È quanto dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, componente della commissione Giustizia, Ernesto Rapani.
«Il contrasto alle organizzazioni criminali rappresenta uno degli impegni fondamentali del Governo Meloni e dalla maggioranza che lo sostiene. Cosi come siamo consapevoli, grazie agli insegnamenti di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che la confisca dei patrimoni frutto di attività illecite e il loro riutilizzo per i fini sociali, rappresenti uno degli strumenti più efficaci di deterrenza ai fenomeni mafiosi. Ed è proprio per questo – spiega il parlamentare – che la scelta del Governo non solo non comporterà alcun taglio ai finanziamenti previsti, ma assicurerà che quegli interventi, che saranno finanziati con altre risorse nazionali, vengano realmente realizzati, evitando il rischio che le scadenze e le regole di rendicontazione previste dal Pnrr impongano un definanziamento reale e quindi l’impossibilità di concludere gli interventi».
«Dopo un attento approfondimento effettuato in questi mesi, il Governo ha deciso che le risorse saranno semplicemente rimodulate per consentire di concludere tutte le opere previste. Il taglio di 2,5 miliardi è una fake news. Mentre i cantieri già partiti nel 2023 hanno già ricevuto le somme necessarie, quelle che partiranno nel 2024 saranno semplicemente garantiti dalle risorse stanziate al momento giusto. Anche il ministero delle infrastrutture ha garantito che non ci sarà nessun trasferimento di risorse dal Sud al Nord del nostro Paese.
Ed anzi, nell’ambito del rilancio del progetto del Ponte sullo Stretto sono stati previsti tra Calabria e Sicilia 75 miliardi complessivi per strade e ferrovie, tra cui la Jonica. In proposito, le mie interlocuzioni con il ministero della Cultura sono servite a sbloccare il progetto dell’elettrificazione dall’impasse in cui era caduto a causa di pareri che le sovrintendenze dovevano fornire su alcune opere complementari. Il frutto di questo lavoro – conclude Ernesto Rapani – si materializzerà molto presto con la gara per l’affidamento dei lavori di completamento dell’elettrificazione».