Rota Greca tra romanticismo e memoria nell’opera di Gregorio Procopio

Nato a Catanzaro, si trasferisce a Reggio Calabria dove opera artisticamente sia come pittore che come promotore culturale promuovendo sul territorio i valori della cultura e della solidarietà. Si muove con estrema disinvoltura tra tendenze naturalistiche e semi astrattismo senza però mai concedere al fruitore un punto di riferimento né temporale né concettuale in un continuo passaggio che ha quasi il sapore dello sdrucciolamento da un soggetto all’altro, da una tecnica all’altra, da un materiale all’altro, in un turbinoso andirivieni tra paesaggi e ritratti, tra colore e bianco e nero, tra sacro e profano che lascia lo spettatore sorpreso e disorientato come davanti ad uno di quegli eventi naturali spettacolari ma di cui si fatica a comprendere le cause. Da alcuni anni partecipa con entusiasmo a gare di estemporanea di pittura in tutto il territorio calabrese e non solo salendo spesso sul podio.

“Il Bacio” di Gregorio Procopio

Presso l’Atelier d’Arte Dedalo, sito in via Salvatore Quasimodo n. 5, nel Centro Storico di Reggio Calabria, ha esposto l’opera “Il Bacio”, realizzata durante l’estemporanea svoltasi a Rota Greca.

L’opera ritrae in alto a destra il suggestivo borgo di Rota Greca, in cui con linee di colore nette e verticalizzanti emergono la Chiesa e le case, in uno stile ricordante l’arte Novecentesca. In basso al centro dell’opera, un portone storico fa capolino, come ingresso verso un borgo incantato. Sulla sinistra una coppia teneramente si bacia nel romanticismo del paesaggio. I colori predominanti dei marroni e della terra evidenziano la presenza bucolica del borgo, spezzati dai tocchi di luce dati dai colori pastello degli azzurri e dei rosa.

La linea architettonica ben definita rende il borgo riconoscibile nel tempo, inoltre la forma materica rende l’opera una fotografia eterna di un recente passato. Nella sua maestria Gregorio Procopio ha mostrato il lato tenero, romantico e anche nostalgico dei piccoli borghi calabresi, i quali vivono purtroppo un lento e costante spopolamento, il quale viene interrotto dalla bellezza delle estemporanee di pittura.

Silvana Marrapodi

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