Nelle emozioni di Francesca Perina con “Resilienza”

Nata a Catania, Francesca Perina si trasferisce ben presto a Reggio Calabria, dove attualmente vive e opera. Inizialmente seguita dai maestri, in seguito in forma autonoma, Francesca Perina scopre la passione per la pittura, innamorata dei tramonti, delle luci e dei colori, i quali, sapientemente accostati, danno forma e volume alle sue opere. Sperimentando tutte le tecniche e i materiali, inizia a formare la sua direzione artistica, diventando particolarmente riconoscibile. Numerose le mostre e gli eventi a cui ha partecipato, molteplici i critici che ne hanno parlato, tra cui Salvatore Russo e Carmelina Ignoto. A tal proposito, Salvatore Russo scrive: “Di rilevanza fondamentale il dialogo di Francesca Perina con il nudo femminile che diventa poesia, fatto di intuizioni intime e di accorti equilibri di toni, forme e colori. I suoi Paesaggi diventano spazi senza confini, usando la materia e il colore per raggiungere la dimensione spirituale dei ricordi.

“Resilienza” di Francesca Perina

Presso l’Atelier d’Arte Dedalo, sito in via Salvatore Quasimodo n. 5, Reggio Calabria, Francesca Perina ha esposto l’opera astratta “Resilienza”. Questa grande tela si distacca dalle sue opere tradizionali, per volgere lo sguardo ad una libera espressione data dall’avvento dei molteplici sentimenti. Lasciato libero di esprimersi, il pensiero ha usato le mani dell’artista per esprimersi attraverso il colore.

La tecnica usata è indubbiamente l’Action Painting, uno stile di pittura nella quale il colore viene fatto gocciolare spontaneamente, lanciato o macchiato sulle tele, invece che applicato con attenzione, il cui maggior esponente era Jackson Pollock, il quale operò nella prima parte nel ‘900. La sua forma di espressione ha affascinato numerosi artisti, i quali si sono approcciati a tale tecnica, modificandola e piegandola all’uso dei nuovi materiali.

Francesca Perina ha sviluppato una particolare sensibilità per tale tecnica, che richiede maestria, grande capacità visiva e un’ottima conoscenza della cromatologia. Nell’opera “Resilienza” i colori dominanti sono indubbiamente le tonalità del verde-blu unite a grandi campiture bianche. Su tale fondo danzano delle macchie dorate, le quali emergono e si discostano come i ballerini su un palco visto dall’alto. Movimenti fluidi e decisi, permettono a questa “danza di colori” di muoversi sulla tela, rendendola viva e pulsante nell’occhio di chi guarda.

Dal bianco emergono figure umanoidi, palazzi, folle di persone, come se l’opera volesse costantemente mettere alla prova la mente, stimolandola a guardare oltre, ad immaginare un figurativo inesistente, a trovare forme familiari che possano in qualche modo far affezionare alla tela.

Francesca Perina in tale opera ha mostrato tutto il suo sapere artistico, riversando sulla tela le sue emozioni, i suoi sentimenti e il suo unico modo di vedere il mondo in allegria.

Silvana Marrapodi

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