Amore e culla di vita in “Madre Natura” di Tina Nicolò

Maestra d’Arte e Graphic Designer, Tina Nicolò opera da oltre 35 anni nel mondo dell’arte, vivendo e operando tutt’oggi nella sua città natale, Reggio Calabria, a cui è particolarmente legata. Dopo il Dottorato in Servizio Sociale, si è dedicata all’insegnamento in scuole e associazioni private, e dal 2007 cura e insegna nel laboratorio d’arte da lei avviato presso l’A.Ge.Di. di Reggio Calabria per soggetti disabili. Artista poliedrica, espone in Italia e all’estero ad Expo Internazionali e mostre, riceve anche numerosi premi e riconoscimenti, tra cui un premio speciale a New York, il prestigioso titolo Accademico dei Micenei nel 2012, nel 2010 2 nel 2012il titolo Accademico Avanguardie Artistiche, nel 2015 alla Biennale di Roma, e il primo premio nel 2007 alla Biennale di Taormina. Sfonda nuovamente i confini nazionali nel 2022 con la partecipazione all’ International Fashion Festiva, Galà Awards, a Baccellona, in Spagna, dove riceve il premio “The Best Innovative Collection” per la sua collezione di abiti da lei dipinti a mano intitolata “Art Fashion”. Ancora attiva, dedica la sua vita all’arte e alla promozione della cultura e del bello attraverso essa.

“Madre Natura” di Tina Nicolò

Presso l’Atelier d’Arte Dedalo, sito in via Salvatore Quasimodo n. 5, Reggio Calabria, ha esposto l’opera “Madre Natura”, raffigurante il tenero allattamento di una madre circondata dal mare. La grande opera è stata realizzata sperimentando su tela materiali diversi, anche materici. Dal vivo la texture emerge e brilla, produce ombre che si intersecano nell’opera, rendendola viva.

La lunga carriera artistica e la passione, hanno reso Tina Nicolò una maestra della sperimentazione, tanto che in quest’opera il mare pare vivo, come se si muovesse sotto l’occhio dello spettatore. I coralli e le alghe colorati sono i grandi protagonisti dell’opera, rendendola luminosa, gioviale, materna, in un’atmosfera calma nella profondità marina.

Al centro dell’opera emerge una madre in allattamento. Il bambino dolcemente volge la testa verso il seno della madre pronto ad assaporarne il latte per sopravvivere. La madre tiene dolcemente il figlio tra le braccia accompagnandolo e proteggendolo nella sua ricerca della sopravvivenza con amore materno. Il suo sguardo mostra l’infinita dolcezza che una madre pone nella cura del proprio nato.

Per la scienza il mare è culla della vita e negli occhi dei reggini è sempre presente, anche quando vanno via, come un grande amore infinito, dal quale non è possibile più staccarsi. Tina Nicolò ha colto nella sua opera l’amore dei reggini per il mare e della madre per il figlio. In una sola opera dunque sono nascosti molteplici significati, tutti riconducibili alla culla primordiale, difesa dalle madri di ogni tempo.

Silvana Marrapodi

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