Lo sport estremo avrebbe ucciso quattro persone. Lo Sportello dei Diritti: “Fermate Tik-Tok, rischio elevatissimo di rompersi il collo”
Si chiama boatjumping l’ultimo trend letale reso popolare da TikTok e che avrebbe già ucciso quattro persone. La sfida consiste fondamentalmente nel lanciarsi dalla poppa delle barche o motoscafi ad alta velocità, esponendosi ad un elevatissimo rischio di rompersi il collo. Gli esperti spiegano infatti che l’impatto con l’acqua equivale a una caduta su una superficie di cemento.
E, se si è fortunati abbastanza da non morire sul colpo, si rischia di rimanere paralizzati per la vita. Secondo gli esperti, questa pratica non è una novità assoluta, ma recentemente si è verificata un’impennata di casi dovuta presumibilmente proprio all’influenza dei social media. Dopotutto basta cercare #boatjumping su TikTok e si viene letteralmente invasi da un flusso di temerari che si espongono al rischio di morte istantanea per qualche visualizzazione o like in più.
Negli ultimi sei mesi, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, abbiamo avuto quattro morti facilmente evitabili. Stavano facendo una sfida TikTok. La prima vittima è morta a Febbraio dopo essersi tuffata nel fiume Coosa negli Stati Uniti mentre la moglie e i figli assistevano inermi dall’interno della barca. Altre tre persone hanno ignorato gli avvertimenti dei soccorritori e hanno fatto la stessa fine nelle settimane successive.
Lo “Sportello dei Diritti” perciò raccomanda i diportisti a stare attenti e a bordo delle proprie imbarcazioni quando sono in movimento. TikTok, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, è una piattaforma di condivisione di video su cui gli utenti possono guardare, creare e condividere video realizzati con i propri smartphone.
Questa app è una grande fonte di intrattenimento e creatività per chi la usa, ma in molti genitori, sono comprensibilmente preoccupati dalle implicazioni a livello di sicurezza per tutti.
comunicato stampa Sportello dei Diritti