(DIRE) Roma, 6 Lug. – “Tra le molteplici istanze legate al corpo l’oblio oncologico assume una rilevanza particolare. Pazienti ormai da tempo guariti si vedono negare la concessione di mutui a lungo termine, mutare radicalmente le condizioni di assicurazione, affievolirsi la possibilità di stipulare un contratto di lavoro o persino di adottare un bambino. Sembra insomma, come si è scritto, che sia possibile guarire dalla malattia, ma impossibile liberarsi del suo stigma, come se proiettasse la sua ombra sulla vita futura del paziente”.
Lo dice il presidente del Garante per la protezione dei dati personali, Pasquale Stanzione durante la Relazione sull’attività svolta nel 2022. “Proprio per questo; per impedire che la persona sia risolta nella sua malattia, il Parlamento europeo ha raccomandato agli Stati membri l’adozione di norme (già presenti in alcuni Paesi) che vietino la richiesta di informazioni sulle patologie pregresse, dopo un tempo ragionevole in assenza di recidive.
L’introduzione, nel nostro ordinamento, di norme analoghe – proposte in vari progetti di legge, già dalla scorsa legislatura – contribuirebbe a garantire il diritto della persona di prescindere dal male che ha sofferto”, ha concluso Stanzione. (Uct/ Dire) 11:47 06-07-23