I finanzieri della Compagnia di Pontedera hanno eseguito una complessa attività di polizia giudiziaria delegata dalla Procura della Repubblica di Pisa finalizzata a disarticolare una organizzazione criminale dedita all’introduzione nello Stato di merce contraffatta.Oltre 10.000 borse e accessori di moda contraffatti, che una volta immessi sul mercato avrebbero potuto fruttare fino a 300mila euro, sono stati sequestrati durante un’articolata operazione denominata “Bazar”, iniziata nell’anno 2022 e volta alla salvaguardia della legalità economico-finanziaria nel settore della contraffazione.
Le indagini, condotte anche con l’ausilio di attività tecniche e finanziarie, hanno consentito di disarticolare una organizzazione criminale e deferire alla locale Autorità Giudiziaria quattro responsabili di nazionalità extracomunitaria, di cui uno con precedenti specifici, per la commissione dei reati di contraffazione e ricettazione.
La complessa attività investigativa ha permesso di ricostruire l’intera “filiera del falso”: i prodotti, realizzati e confezionati in Cina, venivano immessi sul territorio nazionale e destinati a nominativi di fantasia. Pertanto il Reparto operante procedeva alla individuazione dei reali clienti di nazionalità extracomunitaria incaricati della successiva commercializzazione presso le più importanti località turistiche della Toscana, quali Firenze, Pisa e riviera della Versilia.
L’indagine ha fatto emergere che gli articoli “taroccati”, appartenenti alle nuove collezioni delle più importanti griffe quali “Fendi”, “Fendace”, “Louis Vuitton”, “Chanel”, “Christian Dior” e “Prada” risultavano praticamente indistinguibili dai prodotti originali.Infatti, al fine di verificare l’originalità della merce, per l’elevata qualità della manifattura dei prodotti, si è reso necessario l’ausilio degli esperti dei noti brand coinvolti, i quali hanno accertato come i colori, le forme e le etichette utilizzate risultavano pressoché identiche ai modelli originali, con leggere differenze nella qualità dei materiali e delle rifiniture.
La contraffazione e il commercio di prodotti non originali, oltre ad alimentare l’economia sommersa di fatto altera le regole della libera concorrenza e del mercato, minacciando la sicurezza economico-finanziaria del Paese in modo da sottrarre lavoro alle imprese che operano nella legalità economica.
comunicato stampa Guardia di Finanza Comando Provinciale Pisa