Peste suina. Lollobrigida e Fesneau annunciato creazione gruppo contatto tecnico

(DIRE) Roma, 30 Giu. – Francesco Lollobrigida, Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste dell’Italia e Marc Fesneau Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare della Francia, annunciano la creazione di un “Gruppo di contatto tecnico sulla peste suina africana (PSA)” volto a rafforzare la cooperazione per prevenire la diffusione della malattia. “La peste suina africana- si legge in una nota- è una malattia virale che colpisce i suidi (suini e cinghiali) attualmente diffusa in diversi paesi europei. La malattia si trasmette all’interno delle popolazioni di cinghiali selvatici per contatto diretto o indiretto tra suidi, per ingestione da parte di suidi di prodotti a base di carne suina contaminati dalla malattia o per contatto con persone, veicoli o attrezzature portatori del virus. Questa malattia non è trasmissibile all’uomo. La cooperazione transfrontaliera è uno strumento centrale nella lotta contro questa malattia, al fine di promuovere lo scambio di informazioni e armonizzare i metodi di sorveglianza e controllo.

A margine del vertice Unione europea – Unione africana dei Ministri dell’agricoltura tenutosi il 30 giugno e il 1 ° luglio 2023 a Roma, Francesco Lollobrigida Ministro dell’agricoltura, delle foreste e della sovranità alimentare dell’Italia e Marc Fesneau Ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare della Francia, hanno concordato di incrementare i livelli di cooperazione tra i due Paesi con l’obiettivo di prevenire la diffusione della peste suina africana al di fuori delle zone infettate. In tale occasione, i due Ministri hanno annunciato la creazione di un gruppo di contatto tecnico che riunisce esperti di entrambi i paesi in materia di salute animale, fauna selvatica e caccia, a livello regionale e nazionale. L’obiettivo di questo gruppo di contatto tecnico sarà quello di coordinare le strategie per prevenire la diffusione della malattia. Gli obiettivi principali saranno: organizzare scambi di informazioni tra i diversi livelli regionali e nazionali; condividere esperienze sulle modalità di gestione operativa; lavorare su strategie comuni, in particolare sulla gestione della popolazione di cinghiali selvatici e la sorveglianza della fauna selvatica; favorire l’identificazione di progetti scientifici congiunti; realizzare una cooperazione operativa per le zone di confine”. … (Vid/ Dire) 16:38 30-06-23

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