I sindaci facenti funzioni della Città Metropolitana e del Comune di Reggio Calabria hanno preso parte all’iniziativa, alla presenza della Presidente della Commissione parlamentare antimafia, Chiara Colosimo, del Prefetto Massimo Mariani, e delle altre autorità nazionali e locali, tenutasi presso la sede dell’impresa Tecnoappalti, vittima nei mesi scorsi di un vile attentato
“Un clima positivo, un messaggio di speranza che infonde fiducia e coraggio. L’Assemblea nazionale delle Associazioni aderenti alla Fai, Federazione nazionale delle Associazioni antiracket e antiusura italiane, che decide di riunirsi simbolicamente a Reggio Calabria, alla presenza di autorevoli espressioni dello Stato, è un segnale di attenzione nei confronti del nostro territorio. In particolare dei tanti imprenditori che lavorano ogni giorno onestamente andando a costituire l’ossatura di un tessuto produttivo sano, che vuole liberarsi dai tentacoli della ‘ndrangheta che per lungo tempo hanno asfissiato economicamente e socialmente la nostra comunità”.
Si esprimono così i sindaci facenti funzioni della Città Metropolitana, Carmelo Versace, e del Comune di Reggio Calabria, Paolo Brunetti, a margine dell’odierna iniziativa promossa dalla Fai presso la sede dell’impresa Tecnoappalti, nel quartiere di Gallina a Reggio Calabria. La società, operante nel campo delle costruzioni, nei mesi scorsi è stata vittima di un vile attentato intimidatorio, del quale solo oggi lo stesso titolare, Herbert Catalano, insieme agli altri imprenditori aderenti all’Associazione Antiracket di Reggio Calabria, ha dato pubblicamente notizia.
“La nostra solidarietà e la nostra vicinanza – affermano ancora Versace e Brunetti – va alla comunità di Tecnoappalti e tutte le imprese che sul nostro territorio hanno deciso di schierarsi in maniera aperta e convinta dalla parte della legalità, denunciando i tentativi estorsivi e rischiando la propria attività pur di stare dalla parte giusta. Una vicinanza che va espressa nei confronti dei titolari di queste imprese, ma anche dei loro collaboratori, che subito dopo la denuncia si ritrovano a dover fronteggiare, a volte senza meccanismi di protezione e premialità del tutto efficaci, condizioni di difficoltà dovute al venir meno di clienti e fornitori.
E’ importante che su questi aspetti siano le istituzioni a metterci la faccia, con la presenza certamente, che senza dubbio va considerata come un fatto positivo, ma anche attraverso strumenti normativi che diano sostegno e vicinanza a chi decide di denunciare. In questo senso l’attività pubblica promossa dalla Fai e l’attenzione della Commissione parlamentare antimafia possono costituire un segnale certamente positivo, in grado di dare sostegno e vicinanza alle tantissime imprese oneste del nostro territorio”.