di Sonia Polimeni – Ci troviamo in compagnia del Dottor Luca Fiorillo, giovane medico odontoiatra con tanta esperienza nel settore non solo in Italia, ma anche all’estero, che oggi ci racconterà della sua indimenticabile esperienza in Madagascar.
Dottor Fiorillo, lei è reduce da una straordinaria esperienza in Madagascar …non un semplice congresso, ma qualcosa di più, lo vogliamo raccontare?
Grazie per la domanda Sonia, è proprio così. Un’azienda italiana presente nel settore odontoiatrico (Micerium s.p.a.) porta avanti da diversi anni un progetto di formazione scientifica dall’importante impatto umanitario chiamato Micerium Friends. Nel dettaglio vengono organizzati dei congressi di natura scientifica nel settore medico-odontoiatrico in mete dove purtroppo le situazioni economico-sanitarie spesso non sono neanche paragonabili a quelle del mondo “occidentale”, sta proprio qui l’idea innovativa di questo progetto giunto alla tredicesima edizione. Inoltre, l’azienda stessa, gli auditori ed i relatori invitati all’evento, hanno la possibilità di poter donare materiale di qualsiasi natura, necessario, alle strutture del luogo o direttamente agli abitanti. Sono anche state avanzate proposte di collaborazione medica da parte dell’azienda stessa, che si è offerta più volte di fornire tutte le attrezzature necessarie per adibire un ambulatorio odontoiatrico con grande partecipazione dei colleghi, i quali avrebbero dovuto offrire la loro opera. Purtroppo spesso, non è semplice trovare il modo di portare a termine queste operazioni da un punto di vista burocratico con i paesi ospitanti.
Quest’anno tramite il progetto Micerium Friends è stato donato parecchio materiale ad un ospedale di Nosy Be in Madagascar (Centro Sanitario Santa Maria della Grazia) come strumentario odontoiatrico, materiale odontoiatrico e suture. Inoltre sono stati donati 7000€ alla onlus Brokesia, la quale si è occupata di distribuire materiale scolastico in varie scuole della zona.
Fornire, quaderni, penne, colori o caramelle, ai bambini delle scuole è stato emozionante. Non ci si aspetta di trovare realtà in cui su un’isola (Nosy Iranja) una scuola di legno e cemento sia gestita da una sola maestra, la quale ha una singola aula a disposizione con più di 70 bambini di tutte le età.
Ovviamente tutti gli invitati, eravamo più di 300, sono stati esortati a portare beni di qualunque tipo da offrire alle strutture o alla popolazione. Quest’invito è stato accolto da tutti, ad esempio io con il mio studio medico odontoiatrico “FiDent”, in collaborazione con il dott. Antonio Pellicanò, direttore delle omonime farmacie in Reggio Calabria, siamo riusciti a portare una fornitura di farmaci, donati personalmente all’ospedale di Nosy Be ed all’infermeria della struttura che ci ha ospitati.
Qual è stata la cosa che ha vissuto lì, che più di tutte le ha lasciato il segno come medico, ma soprattutto come essere umano?
Il minimo comun denominatore delle persone che vivono in questi luoghi è uno, il sorriso. Sarà per deformazione professionale ma è la prima cosa che si nota. Alcuni dei villaggi che abbiamo visitato non erano raggiunti dall’elettricità o dall’acqua corrente, quindi ovviamente alcuni servizi che noi diamo per scontanti erano addirittura inesistenti. Nonostante questo, la gente del luogo vive in armonia e serenità con gli altri abitanti e con la natura. Riescono a sfruttare al 100% il territorio e tutto ciò che quest’ultimo offre a partire dalla coltivazione, alla pesca, fino all’uso di piante ed erbe medicinali.
È stata la prima esperienza del genere o ne ha vissute altre durante la carriera e il suo corso di studi?
Come già detto ho preso parte ad un altro evento organizzato da Micerium Friends, ugualmente quella volta in veste di relatore al congresso. Questo è avvenuto nel 2019 in più città della Birmania, anche qui alcuni dei villaggi visitati erano costituiti principalmente da capanne, e gli abitanti vivevano di pesca e agricoltura. Anche lì notai la stessa caratteristiche, persone semplici e felici delle poche cose a disposizione. In Birmania la componente religiosa era molto più marcata e in qualche modo il senso di rispetto verso la natura e gli animali era palpabile. Proprio in quest’occasione mi ero personalmente fatto avanti come volontario, coprendo personalmente le spese di viaggio, mi avrebbero offerto solo vitto e alloggio in cambio del mio servizio come medico odontoiatra.
Sono previsti altri viaggi del genere, quali saranno le prossime mete?
Assolutamente si, sono previste altre mete per le prossime edizioni del congresso scientifico, tra le quali Bali ed il Perù. Purtroppo durante gli anni della pandemia da Sars-Cov2 si è assistito ad uno stop di questi eventi.
Un messaggio che vuole mandare a chi è lontano da queste realtà, ma potrebbe fare “qualcosa“?
Sicuramente non è necessario andare così lontano per fare “qualcosa” o per fare del bene, tutti noi nel nostro quotidiano ci impegniamo per dare una mano ed aiutare i più bisognosi. Tante associazioni sul territorio hanno bisogno di supporto e per quanto possa apparire triste o materialista, spesso ci sono tanti volontari, ma mancano i fondi. Anche qui a Reggio Calabria ho avuto occasione di fornire la mia opera come volontario medico-odontoiatra ai più bisognosi. Sicuramente avere la possibilità di riempire dei bagagli di beni e consegnarli personalmente nei luoghi del bisogno ha tutto un altro effetto, ma vorrei comunicare ai lettori che in questi luoghi ci sono persone che lavorano 24h su 24 a contatto con questi popoli e con le loro missioni fanno tanto. Bisogna avere fiducia, quando si va dall’altra parte si capisce quanto con un piccolo gesto si possa aiutare.