Nei giorni scorsi presso l’Aula Master della Biblioteca di Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria, il Team del Laboratorio ABITAlab diretto dalla prof.ssa C.Nava, con un evento di preopening, ha presentato il progetto e il prototipo intitolato “BioSbattery: the Storage Effort for New Nature” che sarà in esposizione a Venezia alla 18
Mostra Internazionale di Architettura – La Biennale di Venezia, dal 20 maggio al 26 novembre 2023, nella mostra intitolata “University Dialogs”, nell’installazione composita e multimediale dell’assemblaggio del lavoro svolto delle università partecipanti, invitate dal New York Institute of Technology per contribuire all’Evento Collaterale “Students as Researchers: Creative Practice and University Education”.
ABITAlab, che rappresenta l’ Università Mediterranea tra le 20 Università provenienti da tutto il mondo e che aveva partecipato già alla 17^Biennale di Venezia al Padiglione Italia, viene riconosciuto tra i laboratori universitari internazionali che fonda con successo la sua pratica educativa con il trasferimento a giovani ricercatori e studenti, delle applicazioni della ricerca di frontiera e delle tecnologie più dirompenti, per l’innovazione del design digitale contemporaneo, con visioni che stanno trasformando la pratica architettonica verso la decarbonizzazione dell’architettura e delle città della transizione.
Un approccio alla sperimentazione come scienza applicata pura, una metodologia di lavoro e ricerca percorso da altri laboratori come l’ MIT e il NYIT stesso, con cui ABITAlab ha svolto altre attività di ricerca di frontiera per percorsi PhD.
All’evento di preopening in Ateneo, a cui hanno partecipato anche gli studenti della Masterclass in corso, con tutto il team di ricerca e di progetto, si sono mostrati in anteprima i risultati della ricerca, il prototipo e il video che parteciperanno alla mostra e al Simposio Internazionale al Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena, a Venezia il 18 maggio.
La prof.ssa Nava, presentando il lavoro, ha raccontato di un progetto che avanza da anni sul tema della sfida agli impatti prodotti nelle emissioni di gas climalteranti e provenienti dalle attività dei cicli di costruzione e di produzione dei loro rifiuti. “Un componente di facciata evoluta, prototipato nei nostri laboratori, realizzato con gli scarti dei materiali metallici e delle miscele cementizie additivata con plastica e proveniente dalle attività di upcycling degli impianti elettrici, che abbiamo ibridato alla biomassa naturale di miceli, vegetazione, muschi, argilla” ha riferito la prof.ssa Nava, aggiungendo “si tratta di un modulo in scala di facciata capace di stoccare la CO2 e invertire l’impatto negativo del peso ambientale di un’architettura, diventando una vera e propria batteria di stoccaggio, da qui il nome del progetto/prototipo BioSbattery.
Presentarlo oggi alla Mediterranea prima di partire per Venezia, ci sembrava la cosa più giusta da fare per condividere un percorso che da qui parte e arriva ormai spesso in altri luoghi della nostra ricerca e della sua disseminazione”.
La presentazione alla presenza del Rettore Giuseppe Zimbalatti, del Prorettore alla Ricerca M. Lauria e della Delegata all’Orientamento dArTe A.Sarlo, la prof.ssa Nava ha ringraziato tutto il team, con i ricercatori e gli studenti che hanno lavorato intensamente nel laboratorio ABITAlab per questa importante sfida e gli sponsors.
Il Dott.U.Barreca della Re.ed.el e l’Arch.A.Procopio della start up PMopenlab, hanno messo in evidenza come il lavoro di formazione e di trasferimento della Mediterranea attraverso le attività dei laboratori qualificano la formazione degli studenti e dei futuri professionisti, quanto le attività svolte da anni con ABITAlab abbiano raggiunto risultati significativi in tal senso.
Il prof. Lauria e la prof.ssa Sarlo, hanno dichiarato nella stessa direzione l’importanza della ricerca, della didattica e della terza missione nella sfida che anche il Dipartimento di Architettura e Territorio della Mediterranea hanno affidato a laboratori e spin-off.
Il Rettore della dell’Università Mediterranea prof Giuseppe Zimbalatti, che ha potuto conoscere da vicino il progetto e il prototipo, ha dichiarato quanto “partecipare ad un tale evento da protagonisti e non solo da visitatori possa essere motivo di soddisfazione, dopo un intenso lavoro condotto nella nostra Mediterranea.
Quindi, complimentandosi con ABITAlab, ha riferito come spesso le lunghe giornate di lavoro trascorse con abnegazione e passione nei nostri laboratori, portino successi e augurio di futuro per ricercatori e studenti della Mediterranea.”