Fabio Di Girolami: “La versatilità nella mia fotografia”

Quest’oggi sono in compagnia di un giovane ma già molto esperto fotografo, Fabio di Girolami, aquilano di nascita, esattamente di Campotosto, ma che ora vive nella Capitale dove esercita la sua passione.

Com’è nato il tuo approccio con la fotografia?

L’approccio con la fotografia è nato per puro caso, non era una passione. Nel periodo della tesi in igiene dentale, hanno preso la mia macchina come auto di scena del protagonista della serie “Suburra” e da lì stando sul set ho cominciato ad appassionarmi e a comprare la mia prima macchina fotografica, inizialmente per fare un corso di fotografia Odontoiatrica, ma dopo il corso base l’insegnante mi disse di approfondire la fotografia a prescindere dai denti …. Ed è da lì che sono “partito”.

Cos’è per te la fotografia?

La fotografia per me è tutto l’opposto di quello che è per il 90% dei fotografi credo. Secondo me è costruire da zero un momento, una situazione, una storia che racconti un qualcosa di negativo o positivo in modo che chi osserva la foto o la serie possa farsi un’idea sua o una interpretazione sua di quello che vede…  

E’ comunque difficile rispondere a questa domanda ma penso che sia un po’ come per un pittore. L’ispirazione può nascere da qualsiasi input che da la vita, un film, una esperienza… comincia tutto dalla nostra mente. Ssicuramente io non amo la fotografia di reportage o meglio non fa parte di me. Preferisco costruire da zero: idea, storie, location, soggetti, oggetti, luci e costumi.

Fino a che punto si può osare per te in fotografia?

Secondo me si può osare in tutto, sta all’artista capire il limite così da poter arrivare a qualsiasi tipologia di pubblico.

Si dice che tutto in fotografia sia già stato fatto, sei d’accordo?

Si, sono d’accordo anche se al giorno d’oggi l’unico modo per differenziarsi dagli altri è avere un qualcosa da raccontare e successivamente quindi trovare il canale giusto per poter  mostrarla agli occhi di chi guarda.

Per te la fotografia è “vera” o è “bugiarda”?

Per il tipo di foto che faccio io ritengo sia “vera”, in quanto all’interno della scena nulla è lasciato al caso: i soggetti e agli oggetti sono scelti da me.

Dal tuo profilo ho notato la partecipazione a vari eventi e foto a personaggi famosi, ti ritieni più un fotografo di eventi mondani o ami sperimentare?

Gli eventi mondani fanno parte di una fotografia commerciale che però non sento mia, ma sono comunque necessari dal punto di vista lavorativo. Io prediligo invece, come già accennato su, sperimentare e costruire la fotografia a modo mio creando una storia, raccontando uno stato d’animo, costruendo la scena ecc…

Quando scatti dai più importanza al momento senza badare più di tanto alla tecnica oppure il contrario?

Do importanza al momento senza dar peso alla tecnica corretta da utilizzare, ma sono molto attento nella costruzione ed al successivo utilizzo della luce.

I tuoi progetti per il futuro? 

I progetti per il futuro sono tanti amo prendere tutto ciò che la vita mi offre. Sto organizzando una mostra dal titolo “La nostra gente” insieme a un mio amico Vincenzo J. Vertolli. Abbiamo deciso di raccontare il Nostro paese devastato dal terremoto (Campotosto).  La Mostra sarà assortita con i volti sorridenti dei “Grandi” del luogo. La lista è lunga, questo è solo l’inizio, ma i primi sorrisi ci hanno già regalato tante grandi soddisfazioni.

Federica Romeo

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