(DIRE) Roma, 11 Mag. – “Per quello che riguarda il capo dello Stato, nessuno vuole toccare le sue prerogative, nessuno mette in dubbio il ruolo fondamentale che ha avuto e che ha nel nostro Paese. Né da parte della maggioranza c’è alcuna preclusione a mantenere l’attuale modalità di elezione del presidente della Repubblica. Il nostro è un campo aperto”.
Così il Ministro per le Riforme istituzionali Maria Elisabetta Alberti Casellati, in un’intervista a La Stampa, che, dopo gli incontri tra il governo e le opposizioni, si dice “soddisfatta” perché “i tempi sono maturi per una riforma condivisa”. Insomma, “un bilancio positivo. Martedì si è raggiunto un primo importante risultato. Dal confronto a tutto campo con le forze politiche di opposizione è emerso unanimemente che le riforme costituzionali servono per dare finalmente stabilità al governo del nostro Paese. 68 governi in 75 anni di storia repubblicana, con la durata media di 14 mesi, non sono accettabili”.
E ai no di Schlein e Conte replica cosi’: “Noi non ci siamo presentati con una ricetta precostituita o con un testo predefinito, ma con un’agenda aperta, che poggia su due capisaldi: la stabilità e l’elezione diretta del presidente della Repubblica o del presidente del Consiglio. Quindi non ho vissuto la proposta di non toccare la figura del presidente come un veto, ma come una opzione che avevamo già messo in campo”. “Abbiamo registrato un orientamento prevalente a favore del premierato- sottolinea Casellati-, anche se con accenti diversi, da parte delle opposizioni”.
Secondo lei è più adatto il premierato o il cancellierato alla tedesca? “Di solito si fa riferimento a sistemi già esistenti perché sperimentati, ma non è detto che non possiamo adottare un ‘modello italiano’, una riforma più vicina alla sensibilità delnostro Paese, apportando alcune innovazioni, come è avvenuto in altri stati europei, che, pur prefigurando l’elezione diretta del capo dello Stato, non si sono attenuti rigidamente al paradigma del semipresidenzialismo alla francese. Vorrei però sottolineare che il cancellierato alla tedesca, variamente proposto nella interlocuzione con le opposizioni, indebolisce molto la figura del presidente dellaRepubblica, che tutti aparole dicono di voler esaltare”.
Quanto all’ipotesi di una bicamerale, osserva: “Non sono contraria in maniera pregiudiziale mai fatti sono chiari. In passato, a fronte di tempi troppo lunghi, non si è mai raggiunto alcun risultato. Preferisco lo strumento indicato perle riforme costituzionali dai Padri Costituenti nell’art.138 della Costituzione, che esalta il ruolo centrale del Parlamento quale sede naturale del dibattito politico”. (Vid/ Dire) 09:27 11-05-23