Il virus dell'”influenza canina” deriva da un tipo di influenza aviaria chiamato H3N2, che ora si è evoluto
Un virus dell’influenza canina rischia di infettare l’uomo. Lo sostengono diversi scienziati. Il virus proviene da un tipo di influenza aviaria chiamato H3N2, che ha infettato per la prima volta i cani intorno al 2006 e ora si è evoluto in una forma di influenza aviaria adattata ai mammiferi. Le prove dimostrano che l’influenza aviaria non può essere trasmessa da persona a persona.
Tuttavia, gli esperti hanno sempre temuto che ciò potesse cambiare poiché il virus è stato in grado di stabilirsi in una specie di mammifero, che a sua volta potrebbe essere trasmesso tra mammiferi, compreso l’uomo. Gli studi su 4.000 cani presso la China Agricultural University hanno esaminato i rischi di diffusione del ceppo. Gli esperti di influenza aviaria hanno scoperto che il virus era “più capace” di “riconoscere i recettori delle cellule umane e replicarsi nelle cellule umane”. Secondo i risultati pubblicati sulla rivista scientifica eLife: “I nostri risultati hanno indicato che i cani possono fungere da intermedi per l’adattamento dei virus dell’influenza aviaria all’uomo”.
Sei cani sono stati deliberatamente infettati dai ceppi noti di influenza canina H3N2, ma ognuno di loro ha sviluppato “solo un lieve malessere”, con sintomi tra cui febbre, starnuti e tosse. Il professor James Wood, capo della medicina veterinaria presso l’Università di Cambridge, rileva Giovanni D’Agata presidente dello “Sportello dei Diritti”.ha dichiarato all’Independent: “I cambiamenti nel virus canino lo rendono apparentemente più adatto alla trasmissione all’interno dei mammiferi, come ci si aspetterebbe dopo un periodo così lungo nei cani”.
c.s. – Sportello dei Diritti