Sant’Alessandro, nei pressi del sottopasso ferroviario, , notava un’autovettura tipo berlina con a bordo tre soggetti, i quali, improvvisamente, alla vista della pattuglia della Polizia, arrestavano immediatamente la marcia, accostandosi nei pressi di quella via.
I poliziotti, insospettiti da tale comportamento, decidevano di procedere al controllo dei tre occupanti dell’auto, generalizzati per tre cittadini rumeni di età compresa tre i 30 ed i 36 anni, residenti nelle province di Vercelli e Milano, due dei quali loro risultavano avere a proprio carico precedenti specifici inerenti a reati contro il patrimonio.
Il terzetto si dimostrava nervoso ed insofferente al controllo senza riuscire a fornire indicazioni sul perché si trovassero lì, e pertanto i poliziotti valutata la loro presenza immotivata sul posto, l’orario notturno e soprattutto l’atteggiamento schivo e poco collaborativo dei suddetti, richiedevano alla Sala Operativa della Questura l’ausilio di una seconda Volante, al fine di effettuare un più approfondito controllo sia del veicolo che delle persone.
All’interno del bagagliaio, gli operatori rinvenivano un fornitissimo armamentario per forzare gli ingressi di appartamenti e scardinare eventuali casseforti. Infatti custoditi in uno zainetto di colore blu, si rinvenivano una smerigliatrice a batteria, una tronchesi, un paio di forbici e una pinza universale in ferro; inoltre, nel bagagliaio erano presenti tre borsoni di grandi dimensioni, due torce frontali, un paio di guanti rossi e gialli e due pezzi di stoffa nera a forma di passamontagna, tutti oggetti successivamente sequestrati dagli operatori della Polizia.
Alla luce di quanto accertato ed essendo evidente come i tre fossero pronti ad entrare in azione in città per commettere reati predatori in danno di abitazioni, i prevenuti venivano accompagnati in Questura in quanto a carico di uno dei tre gravava un provvedimento di ordine di esecuzione per la carcerazione con contestuale decreto di sospensione emessi dal Tribunale di Novara per reati contro il patrimonio.
Al termine degli accertamenti ed in base agli elementi emersi il Questore della provincia di Monza e della Brianza Marco Odorisio attivava immediatamente la Divisione Polizia Anticrimine e l’Ufficio Immigrazione per l’adozione dei provvedimenti amministrativi. Infatti, nei loro confronti il Questore ha disposto le misure di prevenzione degli avvisi orali e dei fogli di via obbligatori dal comune di Monza, e verificata la loro posizione sul territorio nazionale da parte dell’Ufficio Immigrazione venivano adottati anche tre provvedimenti di allontanamento dal territorio nazionale.
comunicato stampa – fonte: https://questure.poliziadistato.it/it/MonzaedellaBrianza/articolo/223164437bd359ec9133437585