13 Aprile: la giornata del bacio

Dal 1990, il 13 Aprile è la Giornata internazionale del Bacio che viene celebrata in questa data per omaggiare una coppia thailandese che entrò nel Guinness World Record per il bacio più lungo di sempre. La Giornata del Bacio si celebra però  in giorni diversi a secondo delle tradizioni in uso nelle  varie nazioni.

La parola bacio evoca in ciascuno di noi emozioni o sensazioni differenti: il primo bacio, l’ultimo, il peggiore, quello che non avremmo voluto ricevere o quello che ancora aspettiamo. Ci coinvolge letteralmente, anima e corpo. Basti pensare che con un bacio impieghiamo ben 112 muscoli posturali e 34 muscoli facciali, per non parlare dell’effetto benefico che apporta al nostro sistema psico-fisico. Secondo diversi studi, il bacio induce gli stessi effetti rilassanti dello yoga e della meditazione.

Gli antichi romani distinguevano tra tre tipi di bacio: l’osculum, dato ai familiari, il basium, bacio d’amore e il savium, bacio della libidine. I Romani usavano anche il bacio sulla bocca come saluto tra membri dei ceti sociali più alti, finché Tiberio non lo vietò, poiché convinto trasmettesse più facilmente malattie di origine batterica. In un bacio in effetti possono annidarsi fino a 278 batteri, ma a chi è importato dei batteri quando ha visto Marcello Mastroianni e Anita Ekberg baciarsi nella Fontana di Trevi?

Nell’antica Grecia un bacio era una cosa seria, e poteva essere usato al posto di una firma. Un cittadino greco che non sapeva scrivere poteva baciare una X che lo scriba di turno aveva apposto in calce a un documento: l’azione e il documento erano considerati giuridicamente vincolanti.

Nel 1894, anche Winston Churchill usò la lettera X per mandare dei baci in una lettera: “Per favore, scusate la cattiva grafia, ma ho una brutta fretta. (Molti baci). Xxx WSC”. E chissà se è questa la ragione per cui oggi, nel linguaggio simbolico (e sbrigativo) delle chat, le X simboleggiano proprio i baci.

MS

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