(DIRE) Roma, 5 Apr. – Il Plenum del CSM ha deliberato – su proposta unanime della Settima Commissione – di avviare i lavori per la revisione della circolare sull’organizzazione degli uffici di Procura. L’esigenza è dettata dall’entrata in vigore della legge n. 71 del 17 giugno 2022 e del decreto legislativo n. 150 del 10 ottobre 2022, nonché dall’esperienza consiliare in materia di analisi dei progetti organizzativi degli uffici requirenti. Nello specifico, il Consiglio Superiore della Magistratura ha già analizzato 78 progetti organizzativi verificando come, alcune delle disposizioni della circolare, abbiano ricevuto attuazione disomogenea sul territorio nazionale e come le stesse vadano ora necessariamente raccordate alla nuova disciplina legislativa.
L’intervento consiliare, delimitato dalla cornice normativa, terrà conto (a titolo meramente esemplificativo) delle seguenti problematiche: – i criteri di autoassegnazione, assegnazione e coassegnazione degli affari (previsti dagli artt. 7 co. 4 e 10 della circolare) – l’analisi dei progetti inviati ha evidenziato soluzioni organizzative eterogenee da valutare anche alla luce delle innovazioni introdotte dalla legge 71/22 (con la maggiore rilevanza attribuita dalla previsione di meccanismi di assegnazione automatica dei nuovi procedimenti fondamentali nell’ottica della nuova organizzazione “tabellare” degli uffici di Procura); – la disciplina dei visti (prevista dall’art. 14 della circolare) – nella prospettiva della circolare (esplicitata nella relazione illustrativa), il “visto” assolve ad una specifica funzione conoscitiva e di informazione, non già di approvazione del contenuto dell’atto.
L’esame di numerosi progetti organizzativi inviati al Consiglio ha, tuttavia, reso evidente come il potere di visto sia esercitato con modalità assai diversificate con la conseguente esigenza di valutare l’eventuale necessità di un nuovo intervento sull’istituto (in alcuni progetti si è osservato come il “visto” sia stato previsto per una serie ampia di atti investendo molti degli atti tipici di indagine); – la regolazione dei sistemi di risoluzione dei contrasti tra il sostituto e il Procuratore (o il Procuratore Aggiunto) e la revoca dell’assegnazione degli affari (prevista dagli artt. 14 e 15 della circolare) – i sistemi di risoluzione dei contrasti e l’esercizio del potere di revoca dell’assegnazione sono stati oggetto di numerosi interventi del Consiglio che devono essere armonizzati anche alla luce dell’art. 1 co. 6 lett. e) del D.lvo 106/2006 (così come modificato dalla legge 71/22). Il percorso di riscrittura prevede l’audizione di tutte le categorie di magistrati coinvolte dalle nuove previsioni normative e regolamentari (Procuratori, Procuratori Aggiunti e Sostituti) con un esperimento di partecipazione diffusa al governo autonomo reso possibile anche grazie al ricorso alle nuove tecnologie di comunicazione. (Mar/ Dire) 17:30 05-04-23
(Foto di repertorio)