Negli ultimi 30 anni in Colombia le mine antiuomo hanno tolto la vita e provocato feriti ad oltre 12.300 persone. La notizia arriva da un rapporto dell’ufficio del Difensore del Popolo. “Tra il 1990 e il 2022, in Colombia si sono registrate complessivamente 12.322 vittime (tra morti e feriti) di mine antiuomo, ordigno utilizzato da molti gruppi armati” (cit ansa).
Secondo il Mine Action Service delle Nazioni Unite (Unmas), nel 2021 la Colombia è stato uno dei teatri più sanguinosi per le mine antiuomo, 152 esplosioni registrate, dietro vi sono Afghanistan, Yemen, Nigeria, Mali e Iraq. Meno della metà degli incidenti in Colombia, il 47%, sono stati provocati da mine antiuomo, in particolar modo nella provincia di Nariño (sud-ovest), la regione con la maggior quantità di raccolti di droga al mondo. 491 dei 1.100 comuni del paese sono stati sminati e il 78% dell’intero territorio è stato controllato, ed è stata tolta ogni possibile minaccia, secondo il governo.
Sono state registrate 41 vittime di mine antiuomo nel 2022, secondo il Comitato internazionale della Croce Rossa. Nel 2016 è stato firmato un accordo di pace con una pericolosa organizzazione criminale, ma nonostante la firma, le violenze continuano a consumarsi (fonte: ansa.it).
AO