Domani, 4 aprile, ci sarà in prima lettura il voto finale dell’aula di Montecitorio sulla legge di conversione del provvedimento in materia di cessione dei crediti (dl 11/2023). Dal 17 febbraio il decreto ha bloccato i meccanismi di sconto e cessione precedentemente previsti per consentire tutte le agevolazioni edilizie, lasciando però spazio ad alcune modifiche sulle quali è stata votata la fiducia alla Camera. Il decreto andrà convertito in legge entro il 17 aprile. Ecco le novità più importanti.
Stop a sconto in fattura e cessioni
La data spartiacque rimane come previsto il 17 febbraio 2023: dall’entrata in vigore del decreto sono state vietate le operazioni che hanno consentito di effettuare i lavori senza alcun esborso di denaro. Proprio le cessioni hanno infatti garantito ai bonus un successo indiscutibile, ma hanno anche fatto lievitare i costi per lo Stato e proliferare le frodi.
Le deroghe: dal sismabonus alle case popolari
Ad essere esclusi dallo stop alle cessioni sono i bonus per la rimozione delle barriere architettoniche, così come quelli sugli immobili danneggiati dall’alluvione nelle Marche e dai terremoti. Eccezione fatta anche per Istituto autonomo case popolari (Iacp), onlus e cooperative di abitazione. Lo stop non toccherà neppure i lavori di riqualificazione urbana.
Salvi infissi e caldaie
Prevista anche una norma «salva infissi» e «salva caldaie», che permetterà ai lavori in edilizia libera (installazione di infissi, caldaie e pompe di calore) di essere eseguiti con lo sconto in fattura se acquirente e installatore produrranno un’autocertificazione attestante che il contratto tra le parti è stato stipulato prima del 16 febbraio.
Salve anche le cessioni 2022
Le spese dello scorso anno potranno essere ancora cedute anche oltre l’attuale scadenza del 31 marzo a fronte di una sanzione di 250 euro. Alla Camera è stata infatti riconosciuta la possibilità, nel caso in cui il contratto di cessione non sia stato ancora concluso, di applicare dopo la presentazione di opportuna dichiarazione la “remissione in bonis” valida fino al 30 novembre.
Più tempo per le villette
I cantieri negli edifici unifamiliari saranno “salvi” ancora per un po’. Superando l’attuale termine del 31 marzo, la detrazione massima al 110% spetterà ancora per le spese sostenute fino al 30 settembre 2023. Ma solo rispettando la condizione di base: aver effettuato almeno il 30% dei lavori complessivi entro il 30 settembre del 2022.
Detrazioni in dieci anni
Arriva una opportunità in più per i redditi bassi con scarsa capienza fiscale. Per le spese sostenute dal primo gennaio al 31 dicembre 2022, i contribuenti potranno optare per il riparto della detrazione in 10 quote annuali a partire dal periodo d’imposta 2023.
MS