Si è tenuta ieri a Reggio Calabria, l’attesa conferenza stampa di presentazione dell’ultimo libro di Claudia Conte, “La legge del cuore”, imprenditrice culturale che ha focalizzato la sua attenzione alla lotta contro la criminalità ed al rispetto dei diritti umani. In una sala Perri molto attenta, i relatori hanno dato vita ad un interessante dibattito sul tema della legalità ovviamente strettamente connesso al contenuto del libro in oggetto.
Al tavolo erano seduti insieme alla scrittrice che ha moderato l’evento: il giurista e politologo Luigi Tivelli, l’editore Rubbettino, la Senatrice della Repubblica Dafne Musolino, il prof Bombino già Presidente dell’ENPA e il direttore de ilMetropolitano.it, quotidiano che ha organizzato l’evento, con la collaborazione dell’Accademy di Politica e Cultura Giovanni Spadolini ed il patrocino morale della Città Metropolitana.
Dopo i saluti di rito affidati al Consigliere Comunale Mario Cardia, che è stato uno dei primi a sposare l’intento dell’iniziativa, la conferenza si è aperta con l’intervento del dott. Tivelli, il quale ha ricordando il ruolo fondamentale che la politica ricopre nella vita dei cittadini e l’importanza che il soggetto di riferimento politico non sia un improvvisato. Facendo chiaramente riferimento ad un passato recente in cui la moda a 5 stelle ha farcito il panorama politico di soggetti che non si sono dimostrati assolutamente all’altezza della situazione.
Sulla stessa linea la Senatrice Dafne Musolino che ha sottolineato quanto importante è: essere radicati sul territorio per essere meglio al servizio della gente per recepire le istanze del territorio e porle all’attenzione del Parlamento, un percorso politico che la vede molto impegnata e vicina alla gente.
L’editore Florindo Rubbettino ha spiegato in maniera diretta e sintetica l’azione delle mafie. Ha utilizzato la lettera dell’alfabeto C, che è l’iniziale di parole chiave grazie alle quali la criminalità organizzata opera: Corruzione e Clientelismo ma è la lettera iniziale della soluzione contro la criminalità: cioè la cultura.
Soluzione di “lungo periodo” condivisa anche dal Direttore del nostro giornale Fabrizio Pace che ha voluto fortemente l’evento legato al libro. La la mission era quella di coinvolgere quanto più possibile i giovani e gli studenti universitari. E’ solo tramite la diffusione della cultura della legalità che si possono limitare i fenomeni criminali e mafiosi.
Il prof. Giuseppe Bombino ha fatto un’analisi antropologica del problema focalizzando l’attenzione sul fatto che purtroppo le mafie proliferano la dove lo stato non è presente come dovrebbe. La mancanza di opportunità purtroppo è una delle concause del fenomeno mafioso. Non è assolutamente una giustificazione, precisa Bombino, ma lo Stato per molto tempo in alcune parti del territorio, soprattutto al Sud è stato poco presente. Ed ha ripreso il racconto del libro dove i protagonisti percorrono vite parallele ma molto differenti.
L’incontro si è concluso con l’autrice che ha ringraziato gli intervenuti ed ha rilanciato il suo progetto legato alla Legalità tra memoria e futuro che vuole portare in giro non solo per la Calabria ma nell’intero panorama Nazionale ed ribadito un suo pensiero che condivide con il Procuratore Gratteri: “il 41 bis non deve essere toccato, sempre nel rispetto dei diritti umani”.
ph – Federica Romeo e Giuseppe Andidero
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