In occasione delle festività pasquali molti gli italiani “fuori sede” (studenti, insegnanti, lavoratori) si preparano a tornare a casa, per festeggiare insieme ai propri cari. Ma a rovinare la festa sono i costi salati dei trasporti che risultano spesso più che raddoppiati rispetto ad altri periodi dell’anno.
L’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha effettuato uno studio sul costo dei trasporti durante il periodo delle festività pasquali. Nell’indagine sono state monitorate le principali tratte e analizzati i costi dei biglietti di treni, aerei e pullman per un viaggio nel week end di Pasqua (7/11 aprile), mettendoli a confronto con i costi per un viaggio in un week end di marzo (17/20 marzo).
Nel dettaglio, dallo studio è emerso che i costi di un viaggio in treno alta velocità per un adulto, in seconda classe e con la tariffa economica (che permette il cambio ma non il rimborso), aumentano mediamente del 4%. Risultano notevolmente più elevati i rincari sulle tratte con partenza da Milano verso Bologna, Firenze e Napoli, con aumenti medi di circa il 25%. Anche nel caso dei biglietti aerei si registrano dei rincari elevati per quasi tutte le tratte analizzate, con aumenti medi del 90% sino al rincari del +240% e del +89%.
La tipologia di viaggio in cui si registra la maggiore differenza di prezzo è il pullman, forse perché più economica e, quindi, maggiormente gettonata. L’aumento medio è pari al 97%, con picchi sulla tratta Roma-Lecce e Roma – Cosenza.
I rincari rilevati risultano estremamente elevati e, per molte realtà familiari, possono risultare proibitivi, anche alla luce del clima di aumenti generalizzati in molti settori. Sicuramente i costi energetici influiscono su tale andamento, ma non tanto da giustificare picchi di oltre il 120%. Ai consumatori resta solo l’alternativa di prenotare il viaggio con largo anticipo per approfittare di offerte e tariffe promozionali ma non tutti ne hanno la possibilità. E per questo il diritto alla mobilità diventa un diritto per pochi o una rinuncia o a viaggi meno confortevoli o con tempi di percorrenza molto più lunghi ma a prezzi più accessibili.
Mimma Iannello Presidente Federconsumatori Calabria Aps:
“Oltre i dati rilevati dal nostro Osservatorio Nazionale, già di per se preoccupanti, emergono dal nostro fronte regionale differenze aggiuntive che aggravano la lettura dei rincari sul costo dei trasporti. E’ un problema ormai cronicizzato, forse oggi camuffato dai rincari generalizzati. E’ infatti una storia che si ripete ad ogni festa e ad ogni estate quando scarseggiano le offerte di viaggio ed i costi sono dopati da un mercato dei trasporti con bassa vigilanza e controlli dove non ci sono tariffe definite in base al km/viaggio ma sulla base di tariffari che, addirittura, rendono il costo del viaggio più o meno caro nello stesso giorno in funzione se si va in direzione Nord o in direzione Sud. Così, ad esempio, una stessa Freccia Torino-Lamezia può costare un giorno 138 euro ed una settimana dopo 189,00 euro mentre nella direzione inversa, Lamezia-Torino, lo stesso giorno, arrivare a 96,90.
Serve perciò ancorare le tariffe a criteri oggettivi del servizio fruito, trasparenti e comprensibili e non alla mera legge della domanda-offerta. Così a pagare sono innanzitutto i cittadini che devono raggiungere le regioni del Sud, quelli più fragili che hanno meno possibilità di programmare i loro spostamenti o di fronteggiare i rincari o ancora, quelli impossibilitati a spostarsi in aereo i cui costi di viaggio sono ancora più volubili ed esposti a rincari. E’ perciò fondamentale che le Autorità competenti intervengano per calmierare pratiche tariffarie così proibitive che ledono fortemente il diritto alla mobilità dei cittadini e per sanzionare eventuali pratiche scorrette. Ancora una volta Federconsumatori si adopererà per segnalare alle Autorità le maggiorazioni riscontrate.”
Federconsumatori Calabria Aps