(DIRE) Roma, 16 mar. – A Palazzo Chigi è scoppiata la pace tra la premier Giorgia Meloni e i parenti delle vittime del naufragio di Cutro. Così, almeno, a quanto dice lo stesso governo. Sì perché, dopo le polemiche per la mancata visita della presidente del Consiglio ai superstiti, a seguito del Cdm a Cutro, si era cercato di correre ai ripari con l’invito a Chigi. Invito in un primo momento accolto con perplessità, forse perché tardivo. Oggi invece una delegazione di circa 35 persone, tra cui anche alcuni superstiti, ha deciso di rispondere alla chiamata della premier.
L’incontro, tuttavia, si è svolto alla larga da occhi e obiettivi della stampa. La delegazione è arrivata a Chigi con un pullman della Polizia con vetri oscurati ed entrando dal retro del Palazzo. L’intera area era inaccessibile ai cronisti e, una volta terminato l’incontro, dopo meno di due ore, il torpedone si è allontanato, così come è arrivato, in silenzio. Unica voce su quanto accaduto, la nota di Palazzo Chigi che racconta di un “clima emozionato e commosso”, con i migranti che avrebbero fatto appello “al cuore di madre” della presidente del Consiglio. Con lo stesso ‘cuore di madre’, Meloni avrebbe chiesto loro “quanto fossero consapevoli dei rischi legati alle traversate del Mediterraneo”. Confermando quindi una linea di pensiero già espressa dal ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. Dall’altro fronte, poche o nessuna conferma: ad accompagnare la delegazione alcuni operatori della Croce Rossa e dell’Unhcr a cui è stato imposto un assoluto silenzio. Bocche cucite anche dagli assistenti legali dei migranti che, sentiti dall’Agenzia Dire, non erano presenti all’incontro. (Uct/ Dire) 16:51 16-03-23