Lavoro. ISTAT: nel 2022 +545mila occupati su anno, in calo disoccupati e inattivi

(DIRE) Roma, 15 Mar. – Nel quarto trimestre 2022, l’input di lavoro utilizzato complessivamente dal sistema economico (espresso dalle ore lavorate di Contabilità Nazionale) è aumentato dello 0,7% in termini congiunturali – segnalando una lieve accelerazione rispetto al trimestre precedente – e del 3,1% in termini tendenziali.

Nella media del 2022, l’aumento del numero di occupati di oltre mezzo milione di unità (+545 mila, +2,4%) si associa alla riduzione del numero di disoccupati (-339 mila, -14,3%) e di quello degli inattivi di 15-64 anni (-484 mila, 3,6%). Il tasso di occupazione (15-64 anni) sale al 60,1% (+1,9 punti percentuali in un anno), quello di disoccupazione scende di 1,4 punti percentuali e quello di inattività (15-64 anni) di 1,1 punti.

L’andamento dell’input di lavoro nelle imprese conferma la crescita: aumentano le posizioni dipendenti – del 4,7% -, cresce il monte ore lavorate – del 12,0% – e diminuisce il ricorso alla CIG (-85,3 ore ogni mille lavorate). Lo rileva l’ISTAT, che ha diffuso i dati sul mercato del lavoro nell’ultimo trimestre del 2022.  Il numero di occupati, stimati dalla Rilevazione sulle forze di lavoro al netto degli effetti stagionali, risulta in aumento e si attesta a 23 milioni 250 mila (+120 mila, +0,5% rispetto al terzo trimestre 2022); la crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+166 mila, +1,1%) ha più che compensato il calo di quelli a termine (-36 mila, -1,2% in tre mesi) e degli indipendenti (-9 mila, -0,2%).

Il tasso di occupazione sale al 60,6% (+0,4 punti in tre mesi); l’aumento coinvolge entrambe le componenti di genere ed è più intenso per i 35-49enni e nel Nord. Il tasso di disoccupazione scende al 7,8% (-0,1 punti in tre mesi) e quello di inattività al 34,2% (-0,3 punti). Nelle imprese dell’industria e dei servizi, la crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti si attesta allo 0,2%, in decelerazione rispetto al trimestre precedente, per effetto dell’aumento della componente full time (+0,5%) e della riduzione, di pari intensità, di quella part time (-0,5%). Anche su base annua prosegue la crescita, seppur a ritmi meno sostenuti, delle posizioni lavorative dipendenti, che aumentano del 2,8%, con un’intensità più elevata per la componente a tempo pieno rispetto a quella a tempo parziale (rispettivamente +3,6% e +0,7%).

Il monte ore lavorate aumenta sia su base congiunturale (+0,4%) sia su base annua (+3,7%), anche le ore lavorate per dipendente mostrano un aumento, che su base congiunturale (+0,1%) è più lieve di quello registrato su base annua (+0,4%). Rispetto al quarto trimestre 2021, le ore di cassa integrazione (Cig) diminuiscono di 20,2 ore ogni mille ore lavorate. In termini congiunturali, prosegue il calo delle posizioni in somministrazione (-0,3%) mentre, su base annua, continua la crescita (+0,7%) ma a un ritmo decisamente ridotto rispetto ai precedenti 8 trimestri.

L’indice destagionalizzato del costo del lavoro per Unità di lavoro dipendente (Ula) aumenta in termini congiunturali dello 0,5%, grazie alla crescita sia delle retribuzioni (+0,4%) e sia degli oneri sociali (+0,6%). Su base annua, il costo del lavoro aumenta dell’1,1%, anche in questo caso come risultato della crescita delle retribuzioni (+1%) e degli oneri sociali (+1,4%). Il tasso di posti vacanti, pari al 2,4%, cresce di 0,2 punti percentuali sia rispetto al trimestre precedente sia rispetto allo stesso trimestre del 2022. Con il presente comunicato si diffondono i dati sull’offerta e sulla domanda di lavoro riferiti alla media annua 2022 (da pagina 17); per l’offerta di lavoro, in allegato, sono diffusi anche i dati a livello regionale, provinciale, di città metropolitana e di grande comune. (Rai/ Dire) 10:15 15-03-23

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