Il Senato, nella serata di sabato undici marzo, mentre nelle piazze di oltre 200 città francesi continuavano a registrarsi accese proteste e duri scontri dei manifestanti, ha approvato la contestata riforma delle pensioni che prevede l’innalzamento della soglia d’età da 62 a 64 anni. Si attende giovedì prossimo il voto dell’ Assemblea nazionale che dovrebbe essere più serrato.
La ratio del provvedimento
Il provvedimento punta a rendere sostenibile il sistema previdenziale che senza alcuna riforma potrebbe generare nelle casse dello Stato un deficit di 30 mld di euro nel 2030. Sindacati e opposizioni sul fronte di guerra.
Cosa prevede la riforma
– Età pensionabile aumentata da 62 a 64 anni ( con 43 anni di contributi effettivamente versati per poter percepire un assegno pieno) innalzata conseguentemente all’ aumento delle aspettative di vita.
– Riduzione dei privilegi riguardanti le pensioni speciali spettanti ad alcune categorie di lavoratori tra i quali dipendenti trasporto, reti gas, elettricità, banca di Francia, Consiglio economico, sociale e ambientale. La volontà del governo è quella di livellare il sistema previdenziale francese, eccezione fatta per chi ha svolto lavori usuranti la cui pensione minima dovrebbe salire a 1.200 euro mensili.
Miriam Sgrò