Manifesto di una vecchia Compagnia, diventata nuova.
Parleremo di Dante, forse no…
Casomai di Michelstaedter, un po’…
Se potessimo diremmo di noi.
E Campana suonerebbe come a scuola…
In fondo di Teatro, della Finzione, della Realtà e degli Angeli, chissà…
Parleremo un po’ di tutto, che è come dire di niente?
E lasciateci divertire…
Lo spettacolo pilota “E LASCIATECI DIVERTIRE!”, ideato dell’artista campano Mauro Francolini, ha trovato terreno fertile nella mission di due associazioni reggine, il Gruppo Xiphias, associazione di Sviluppo Culturale e B.C.M. Bottega Cultura MetaPolitica, che ne hanno realizzato un vero e proprio Progetto Sperimentale.
“Quando il critico d’arte e docente accademico Marcello Francolini, ci ha illustrato l’idea di suo padre Mauro, con Domenico Lombini di B.C.M., abbiamo subito cercato il trait d’union tra quelli che sono i contenuti e gli obiettivi che caratterizzano le mission delle due associazioni da noi rappresentate”, afferma Antonella Postorino, Presidente del Gruppo Xiphias “Il nostro obiettivo comune è ritornare a fare cultura attraverso il coinvolgimento di giovani artisti che desiderano ritrovarsi in un piccolo luogo, appunto “La bottega”, dal quale riavviare il dialogo e il confronto culturale, partendo dalle piccole cose, che molto spesso nella quotidianità vengono dimenticate dietro il malessere di un’epoca troppo afflitta da grandi preoccupazioni” .
La performance, aperta a tutti, verrà accolta domenica 11 marzo, alle ore 18:30, presso “La Bottega”, sede di B.C.M. in via Benassai al civico n.3,
Potendo garantire un numero limitato di posti, lo spettacolo sarà fruibile anche online attraverso il link:
https://calendar.google.com/calendar/event?action=TEMPLATE&tmeid=M3FmMmxuaWFra2QwNDUxMThnNzN1MnRmbTMgYW50b25lbGxhcG9zdG9yaW5vQG0&tmsrc=antonellapostorino%40gmail.com
Nel corso dell’evento si lascerà spazio a un dibattito aperto accompagnato da un momento conviviale.
Biografia dell’artista Mauro Francolini
Nato a Empoli nel 1957 e cresciuto a Salerno, conduce fin da piccolissimo una vita libera e fuori dagli schemi, coltivando il suo talento di scrittore, regista e attore. Ha avuto esperienze di tossicodipendenza e carcerarie, si è dedicato alla poesia (Datemi una vanga per curare l’orto che ho giù sulla strada, Editrice Letteraria Internazionale 1997), alla messa in scena e alla didattica teatrale. Dal 1997 a tutt’oggi è regista e direttore di varie compagnie teatrali, ha teorizzato il gruppo artistico CorpoComune, allestendo dal 2009 mostre ed eventi reinterpretando l’esperienza futurista. Un cammino che lascia profonde tracce nel suo stile di narratore, che si ritrovano nella profonda tensione verso l’oralità e l’uso del prosimetro.
È tornato in carcere, ma stavolta come regista e didatta teatrale, dove dal 1999 al 2003 ha condotto il Corso di scrittura creativa, recitazione teatrale e messa in scena nel carcere di Secondigliano a Napoli.
Scrive anche Una questione di famiglia, Gli amici di Eleonora (Onlus 2010), Vota Corpo Comune, (Teatro/Finzione/Realtà Editore 2012) e l’inedito Trilogia dell’essere.
Nel 1994 inizia a Salerno l’esperienza di ricezionista d’ostello, con la cooperativa Livingstone di cui fa parte, venendo a contatto, grazie alla sua gestione nel segno dell’accoglienza e l’inclusione, con il mondo degli immigrati clandestini, con cui stabilisce un contatto tanto forte da ispirare il suo primo romanzo, Il grande elefante. Storia di uno schiapòli.
Oggi vive a Salerno, dove continua la sua attività teatrale, artistica oltre al suo lavoro di scrittore e poeta.
Comunicato Stampa