MASE ascolta operatori riutilizzo che chiedono valorizzare filiera esistente
(DIRE) Roma, 27 Feb. – La pubblicazione di un decreto del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica per l’istituzione di un regime della responsabilità estesa del produttore nel settore tessile “è alle porte”. Il decreto “riguarderà tutti i prodotti tessili, dall’abbigliamento alla casa, dalla pelletteria agli accessori e stabilirà il quadro normativo in base al quale i produttori del tessile e dell’abbigliamento, assieme ai Comuni, si troveranno ad organizzare e finanziare le filiere della raccolta e del recupero di queste merceologie”.
A tal fine il MASE ha iniziato un round di consultazione con i principali produttori e portatori di interesse, tra essi Rete ONU, Rete Nazionale degli Operatori dell’Usato, “organo che rappresenta da anni la maggior parte del comparto del riuso e riutilizzo di abiti usati in Italia oltre che una quota importante di raccoglitori e recuperatori di rifiuti tessili”. “Lavoreremo con gli operatori consultati affinché la nuova norma tenga conto di schemi che sono arrivati a consolidarsi e ad essere efficienti in virtù della naturale dinamica del mercato, senza introdurre riforme che mettano in crisi la filiera già esistente”, dice Alessandro Stillo, presidente di Rete ONU, rete degli Operatori dell’Usato.
“Gli elementi di efficacia ed efficienza devono essere protetti e salvaguardati e vanno introdotte misure chirurgiche per risolvere i punti di debolezza e criticità del settore con l’obiettivo di aumentare i risultati ambientali- aggiunge Stillo- Ogni ipotesi di suddivisione di poteri e prerogative tra Comuni e Produttori deve venire rigorosamente subordinata alla necessità di rafforzare le filiere, evitando il più possibile schemi operativi forzati, o eccessivi accentramenti burocratici o di potere”. Importante anche l’aspetto legato alla prevenzione.
A parlarne è Alessandro Giuliani, portavoce di Rete ONU: “Piuttosto che riprogettare a tavolino i canali di riutilizzo sarà sicuramente più utile fare una fotografia di quelli che già esistono e vedere come essi possano contribuire ai nuovi obiettivi ambientali che si prefigge il Governo. Vediamo con particolare preoccupazione tutti i tentativi di creare artificialmente nuovi operatori/centri del riutilizzo presso gli snodi delle filiere del rifiuti, perché questi, oltre che e ‘cannibalizzare’ materiali dei quali gli impianti hanno bisogno per lavorare efficientemente, e oltre a generare flussi paralleli difficili da controllare, rappresenterebbero anche una concorrenza sleale verso gli operatori che sono già presenti sui mercati locali e che oggi non godono di nessuna agevolazione o finanziamento”.
Negli ultimi 20 anni si sono strutturate delle filiere del recupero dei rifiuti tessili in base al mercato: il prezzo di vendita degli abiti usati e delle materie secondarie riciclabili ha sempre coperto i costi operativi. Il comparto si è sviluppato in modo efficiente, nonostante le difficoltà relative alle fluttuazioni internazionali del prezzo o alla diminuzione nella qualità della merce. In questo panorama un intervento dei produttori nell’organizzazione della filiera potrebbe essere un’opportunità per rendere le filiere del recupero tessile ancora più sostenibili ed efficienti e fare sì che si massimizzi il recupero.
Conclude Karina Bolin, rappresentante comparto tessili di Rete ONU: “Speriamo che il nuovo quadro normativo eviti accuratamente ogni deformazione di mercato o ristrutturazione artificiosa della filiera. Ci aspettiamo invece che poteri e prerogative dei Comuni, dei Produttori e dei Tavoli di Concertazione, siano stabiliti in base a un saggio mix che favorisca il libero mercato, l’adozione di alti standard di qualità, l’assoluta trasparenza delle filiere in base a verifiche da parte di enti terzi e indipendenti. Il nuovo scenario dovrebbe concedere finalmente il giusto spazio a tutti gli operatori che fino a oggi, per posizionarsi nel mercato, hanno puntato su efficienza, efficacia, legalità e corretta gestione di tutti gli anelli di filiera, e far sì che spariscano definitivamente favoritismi clientelari, turbative d’asta, delitti ambientali”. (Com/Ran/Dire) 10:17 27-02-23 (foto di repertorio)