Dopo che la Commissione europea ha imposto ai dipendenti pubblici di rimuovere il social network cinese dai propri dispositivi di lavoro o da quelli personali, se collegati ad attività lavorative, il ministro della Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, fa sapere che il governo sta valutando la possibilità di limitare l’utilizzo dell’app anche in Italia. “È una decisione da prendere in fretta e dopo un accurato confronto con le altre istituzioni, previsto già nella prossima settimana, per arrivare a una sintesi. Occorre comprendere bene i rischi legati alla sicurezza nazionale.”
I motivi che destano preoccupazione
Ciò che preoccupa le varie istituzioni è stato spiegato dal direttore dell’ Fbi, Chris Wray, che adduce come motivi quelli legati prevalentemente alla sicurezza dei dati. “Tik Tok è controllata da un governo che non condivide i nostri valori e potrebbe usarla per esercitare operazioni di influenza”.
La replica di Tik Tok
I dati degli utenti italiani così come quelli europei non sono conservati in Cina ma negli Stati Uniti e a Singapore, e presto anche all’interno dell’UE presso un data center irlandese. Il governo cinese non ha mai chiesto l’accesso ai dati dei nostri utenti e qualora lo facesse non li condivideremmo. La nostra strategia di data governance si basa sulla netta riduzione della circolazione di flussi di dati al di fuori del circuito europeo e nel rispetto di rigidi protocolli di sicurezza. Siamo disponibili a chiarire ogni dubbio del governo italiano, auspicando che vi sia un confronto dettato da regole e processi aperti e trasparenti. È quanto sostiene il responsabile Tik Tok delle relazioni istituzionali sud Europa, Giacomo Lev Mannheimer.
Miriam Sgrò