Usa. Seattle bandisce le caste, esulta la diaspora indiana

Passa ordinanza, nonostante qualche accusa su visione “coloniale”

(DIRE) Roma, 23 feb. – Su proposta di una consigliera di origine indiana, la città di Seattle, negli Stati Uniti, ha bandito il sistema delle caste inserendolo nella lista delle pratiche considerate discriminatorie. La città, capoluogo dello Stato nord-occidentale di Washington, è la prima in America e la prima nel mondo fuori dall’Asia ad approvare una legge simile, stando a quanto riportano media statunitensi.
Con sei voti favorevoli e uno contrario, il Consiglio di Seattle ha approvato un’ordinanza che ha introdotto le persone vittime di abusi sulla base della propria appartenenza a una casta fra quelle tutelate dalla sua già esistente norma contro le discriminazioni.
Il provvedimento è stato presentato dalla consigliera del terzo distretto Kshama Sawant, unica esponente dell’organismo municipale di origine indiana nonché unica rappresentante del partito Socialist Alternative.
Il sistema della caste, creato in India circa 3mila anni fa e formalmente abolito con due leggi del 1948 e del 1950, è una gerarchia sociale tradizionale di estrazione induista che classifica le persone sulla base delle loro condizioni di nascita. L’ultimo dei gruppi individuati da questa concezione, quello dei cosiddetti dalit, è in realtà ritenuto al di fuori del sistema. I suoi appartenenti sono tradizionalmente oggetto di discriminazioni e sono continuati a esserlo anche dopo la cancellazione formale delle caste, come dimostrano diversi studi pubblicati nel corso degli anni.
Secondo Sawant, l’ordinanza approvata dal Consiglio “è semplice e al contempo profonda e storica”. L’organizzazione internazionale dalit Equality Labs ha accolto con gioia l’ordinanza, scrivendo su Twitter che “l’amore ha vinto sull’odio a Seattle” e spingendo altre città a fare lo stesso.
Stando ai media locali, decine di attivisti hanno assistito alla votazione del provvedimento e hanno esultato alla sua approvazione. Presenti nella sede dell’istituzione anche esponenti di gruppi contrari alla misura. La Coalition of Hindus of North America (Cohna) ha riferito che il provvedimento non è gradito a oltre 100 organizzazioni, fra le quali vi sarebbero anche realtà di rappresentanza delle persone dalit.
L’associazione ha sostenuto che la legge “stigmatizza” una comunità specifica, sulla base di una concezione “coloniale” del concetto di casta.
A Seattle vivono circa 6mila persone di origine indiana, stando a quanto riporta il Sightline Institute, un think tank indipendente del nord-ovest degli Usa. Nell’area metropolitana della città il numero di persone originarie del Paese asiatico raggiunge cifre elevate in termini relativi: nel sobborgo di Bellevue una abitante su nove è originario dell’India, sempre secondo il Sightline.
(Bri/ Dire) 13:26 23-02-23

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