Ok della Camera dei deputati al voto di fiducia sul decreto carburanti prima dell’approvazione definitiva di domani in aula e dell’ulteriore passaggio al Senato. Il decreto modificato in commissione contiene le modifiche di seguito elencate:
Obbligo di esposizione del prezzo medio giornaliero
Sono obbligati a esporre, accanto al prezzo praticato, il prezzo medio giornaliero regionale gli esercenti di rete stradale per i distributori di area “urbana”, e a esibire quello medio di riferimento nazionale gli esercenti di rete autostradale per gli impianti collocati nella rete autostradale.
Il ministero per il Made in Italy è stato incaricato di predisporre un’app al fine di consentire ai cittadini di essere a conoscenza tempestivamente dei prezzi medi praticati sul territorio.
Sanzioni
Sanzioni diverse in base al tipo di infrazione commessa.
In caso di violazione di indicazione settimanale del prezzo medio regionale, la multa va da 200 a 2.000 euro.
Ancora sanzioni – ma meno pesanti – in caso di mancata comunicazione dei prezzi al Ministero che finora oscillavano tra i 516 e i 3.098 euro.
Aumenta invece il margine numerico delle violazioni tollerate (4 e non più tre anche non consecutive nell’ arco di 60 giorni) prima di far scattare la sospensione dell’ attività.
Ripristino meccanismo accisa mobile
Viene reintrodotto il meccanismo in base al quale le imposte sulla benzina si riducono in modo proporzionale all’aumento dei prezzi, grazie alle maggiori entrate pervenute dall’ Iva.
Commissione allerta rapida
Sono rafforzati i poteri del Garante per la sorveglianza dei prezzi, chiamato a redigere una relazione trimestrale per verificare e prevenire eventuali comportamenti scorretti e deputato a disporre la convocazione della Commissione allerta rapida di sorveglianza, istituita dal decreto in questione.
Tempi stringenti
I tempi previsti per adeguare la cartellonistica dei distributori secondo le modalità indicate dal decreto dovrebbero essere di 15 giorni dall’ approvazione dello stesso.
Proroga bonus trasporti
Prorogato il contributo di 60 euro, che copre fino al 100% delle spese sostenute per abbonamenti ai mezzi di trasporto pubblico, destinato a coloro i quali percepiscono un reddito annuo non superiore ai 20 mila euro.
Reazioni
Reiterata insoddisfazione esternata dagli esercenti, ma appare altamente improbabile, se non impossibile, che il decreto possa essere oggetto di ulteriori modifiche .
Miriam Sgrò