(DIRE) Roma, 13 Feb. – “Credo che il voto degli iscritti di questi giorni sia già un segnale della voglia di cambiamento e sono convinto che dalle primarie del 26 febbraio verrà un’ulteriore spinta in questa direzione”. Così il presidente della Regione Emilia Romagna, candidato del PD, Stefano Bonaccini, che auspica che “le opposizioni inizino a ritrovarsi su battaglie comuni per dare all’Italia un progetto alternativo alla destra: il nuovo PD che stiamo costruendo avrà al centro lavoro, scuola e sanità pubbliche, 5 Stelle e Terzo Polo sono pronti a impegnarsi con noi in Parlamento e nel Paese? Ho detto per primo “basta all’autoflagellazione” e non torno indietro: chiudiamo questa pagina e ne apriamo subito un’altra, con orgoglio e intelligenza. L’orgoglio deve essere quello di una comunità che ha perso ma non si perde.
L’intelligenza deve essere quella di fare tesoro degli errori e darsi l’obiettivo di tornare a vincere. Perdere si può sempre in democrazia, ma l’obiettivo deve essere quello di vincere. Respingo alla radice ogni tentazione all’autoprotezione e all’autoconsolazione identitaria. Non vogliamo che il PD diventi una ridotta ideologica e di testimonianza, un partito minoritario”.
Bonaccini aggiunge: “Qualcuno ha detto che i migliori del PD non starebbero con me, indicando persone che sono state protagoniste di questa serie di sconfitte. Io non ce l’ho con nessuno ma voglio aprire una storia diversa. Diciamo così: se quelli indicati sono i migliori allora si fermano un giro e stavolta facciamo giocare quelli che sono più banalmente normali, discreti, ma che hanno dimostrato di saper vincere contro la destra. Perché in democrazia il meglio o peggio dipende dal fatto che si vinca o che si perda. Il giudizio in democrazia lo danno i cittadini, non vale l’autovalutazione”. (Rai/ Dire) 17:41 13-02-23