Elezioni regionali: vince nettamente il cdx. Astensionismo preoccupante

Le elezioni regionali 2023 in Lazio e Lombardia confermano i pronostici previsti che preannunciavano una vittoria netta della coalizione di cdx.

In base ai dati disponibili  forniti dal Viminale, Francesco Rocca con il 53,1 dei voti e Attilio  Fontana  con il  53, 4  delle preferenze sono i  nuovi governatori,  rispettivamente, di Lazio e   Lombardia .

Piena soddisfazione, per il risultato positivo ottenuto da entrambi i candidati, è espressa dalla premier Giorgia Meloni  che sottolinea quanto il voto consolidi e renda coesa la maggioranza  all’ interno dell’ esecutivo e rafforzi il lavoro del governo.

Si associa alla Presidente del Consiglio, Matteo Salvini. “Vittoria. Grazie Lombardia,  grazie. Con il lavoro di squadra  si vince sempre. Andiamo avanti.”

Le dichiarazioni degli eletti:

Francesco  Rocca, romano, classe 1965, avvocato, ex presidente Croce Rossa italiana, già  conosciuto nel mondo della politica avendo rivestito nel 2003 sotto la Presidenza  Storace incarico di commissario straordinario  dell’ ospedale  S. Andrea, prossimo al dissesto finanziario, e nel 2008 , ai tempi del sindaco Gianni Alemanno, il ruolo di Capo dipartimento salute e attività sociali nel comune capitolino, così  dichiara: Ora prevalga il senso di responsabilità  per far ritornare i cittadini  ad avere fiducia della politica.

Attilio Fontana, classe 52, avvocato, esponente di lungo corso della Lega, e Presidente  di Regione dal 26 marzo 2018, afferma: il primo sentimento che voglio esternare è la gioia per i lombardi che hanno compreso e apprezzato il nostro lavoro e la nostra capacità  di affrontare  momenti  difficili  e complicati. La nostra è  una vittoria  di squadra.

Astensionismo  record

Ma non è  possibile esultare pienamente a queste elezioni , perché impossibile è  non considerare un dato evidente e oltremodo preoccupante,  peraltro in crescente diffusione: l’astensionismo record che ha caratterizzato anche questa tornata elettorale, basti pensare  che a Roma ha votato  soltanto il 33, 11% degli aventi diritto.

La crescita dell’ astensione impone e richiede necessariamente una profonda riflessione sulle ragioni strutturali che hanno portato a questo risultato; perché se è vero come è vero che in  un sistema che voglia e possa definirsi democratico il voto è  il punto culminante attraverso il quale il popolo , contribuendo ad effettuare  scelte politiche di rilievo, può sentirsi membro e  parte attiva di una comunità, la disaffezione dei cittadini verso la politica e la poca partecipazione – in calo da molto tempo in tutti i tipi  e a tutti i livelli di competizione elettorale – attesta apatia, sfiducia, scoramento, allontanamento.

Quando a prevalere sono questi sentimenti c’ è  da chiedersi se la perdita  di identità,  la destrutturazione dei partiti politici e la formazione di lobbies di potere chiuse, abbiano già causato una frattura insanabile nel sistema, generando una distorsione irreversibile nei processi decisionali, che richiede una rivisitazione del sistema politico rappresentativo  attuale , con apertura a nuove e diverse forme di partecipazione democratica.

Miriam Sgrò

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