Zelensky va a caccia di armi. Prima a Londra da Sunak, poi a Parigi da Macron, dove ha trovato ad attenderlo anche Scholz. Dopo i tank, il presidente ucraino chiede aerei da combattimento. E qualcosa in tal senso inizia a muoversi concretamente.
Il primo ministro britannico, Rishi Sunak, ha incaricato il segretario alla Difesa, Ben Wallace, di procedere a una ricognizione per determinare quali jet il Regno Unito potrebbe potenzialmente fornire a Kiev.
Il ringraziamento di Vololydmyr Zelensky al Regno Unito per la decisione di inviargli 14 carri armati da combattimento Challenger, ha lasciato subito il posto a nuove richieste di forniture.
Londra ha annunciato nuove sanzioni contro le elite militari russe e contro esponenti di spicco del Cremlino.
James Cleverly, ministro degli esteri inglese, ha dichiarato: “l’Ucraina ha dimostrato a Putin che non si piegherà alla sua tirannica invasione”.
E Mosca “ha risposto colpendo indiscriminatamente aree abitate dai civili e infrastrutture nazionali in tutto il paese. Non possiamo lasciarla fare. Dobbiamo aumentare il nostro sostegno”.
“Queste nuove sanzioni, ha aggiunto Cleverly, sono state previste al fine di accelerare la pressione economica su Putin, minando la sua macchina da guerra, e sono volte ad aiutare l’Ucraina, a farla prevalere. Sono determinato, coerentemente con le nostre leggi, a fare in modo che la Russia non abbia accesso ai beni che abbiamo congelato finché non metterà fine, una volta per tutte, alle minacce alla sovranità territoriale e all’integrità dell’Ucraina”.
L’ex primo ministro Boris Johnson ha inviato poi un caloroso messaggio di saluto al presidente Zelensky. “L’Ucraina deve vincere”, è stato l’hashtag usato da Johnson.
Miriam Sgrò