Zimbabwe. Presidente Lukashenko in visita, da Minsk 3700 trattori

Il Capo di Sato della Bielorussia in viaggio per rafforzare la cooperazione

(DIRE) Roma, 30 Gen. – La firma di nuovi accordi di cooperazione in diversi settori, a partire dall’agricoltura fino alla logistica e le industrie mineraria e chimica, sono in programma durante la tre giorni di visita in Zimbabwe del presidente della Bielorussia Aljaksandr Lukashenko, al via oggi con l’arrivo del capo dello Stato nella capitale Harare. Lo si apprende dai media statali dei due Paesi, rispettivamente The Herald e Belta. La missione del leader bielorusso, che incontrerà l’omologo Emmerson Mnangagwa, mira a consolidare le relazioni fra i due Paesi nell’ambito di un’intesa di cooperazione da 350 milioni di dollari siglata nel 2019. In quell’anno Mnangagwa si è anche recato in visita nel Paese dell’Europa orientale.

L’attuale capo dello Stato aveva viaggiato in Bielorussia anche nel 2015, all’epoca in qualità di vice del presidente Robert Mugabe, deceduto nel 2019 e al potere per 30 anni fra il 1987 e il 2017. Il settore principale entro cui si sviluppa l’accordo bilaterale è l’agricoltura e in modo particolare la fornitura di macchinari bielorussi per il comparto del Paese africano. Il patto dispone di due strumenti finanziari dal valore rispettivamente di 50 e 51 milioni di dollari. Oggi, stando a quanto riporta Belta, l’azienda pubblica bielorussa Mtz ha firmato un accordo con una società locale per l’invio di 3750 trattori nel biennio 2023-2024. Zimbabwe e Bielourussia hanno avviato i loro rapporto diplomatici circa 30 anni fa.

I governi di entrambi i Paesi sono accusati di reprimere il dissenso sia da parte della comunità internazionale sia da organizzazioni della società civile e su esponenti di entrambe le classi dirigenti pesano sanzioni internazionali. In Bielorussia, secondo quanto denunciano le opposizioni, circa 1.500 persone sono state arrestate per reati di opinione e circa 5.000 per aver preso parte a manifestazioni contro il governo a partire dalle controverse elezioni del 2020, vinte da Lukashenko, al potere dal 1994, ma non riconosciute da diversi Paesi del mondo perchè ritenute non regolari.

La settimana scorsa ong del Paese africano hanno invece criticato la decisione dell’esecutivo di annullare la registrazione di 291 organizzazioni della società civile sulla base di presunte irregolarità amministrative. (Bri/ Dire) 14:42 30-01-23

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