Sferra un pugno ad un cammello e l’animale lo attacca, muore guardiano di una remota base di caccia in Siberia

Ha pagato con la vita il brutale gesto

Sabato 21 gennaio si è verificato un bizzarro incidente nella Siberia più remota in cui è rimasto ucciso un uomo russo di 51 anni. La guardia di un capanno da caccia vicino al villaggio russo di Priozerka, a circa 130 km a nord della città di Omsk, aveva trovato un cammello libero. Senza ulteriori indugi, cercò di scacciare il cammello battriano in modo spietato.

Quando questo non si è mosso per allontanarsi, l’uomo è andato fuori di testa. I filmati delle telecamere a circuito chiuso lo mostrano mentre colpisce il cammello sferrandogli un pugno sul muso. Il grosso animale reagendo ha caricato l’uomo, gettandolo a terra e infliggendogli ferite mortali. A nulla sarebbero serviti i soccorsi. Malgrado il trasferimento verso l’ospedale di Tyukalinsk, il soggetto sarebbe deceduto successivamente per le gravi lesioni, inclusa una lesione cerebrale traumatica. La colpa di quanto avvenuto sarebbe da attribuire completamente al guardiano, che secondo quando diffuso da fonti locali potrebbe essere stato ubriaco.

Per l’esperto di cammelli M.G. si tratta di qualcosa di più di un sospetto: è certo che l’uomo ucciso fosse sotto l’effetto dell’alcol. Ha anche messo in guardia contro l’ingannevole indifferenza dei cammelli battriani. Soprattutto ora, durante la stagione degli amori, gli amici a quattro zampe sarebbero estremamente aggressivi e reagirebbero violentemente all’odore dell’alcool, per esempio.

“È severamente vietato avvicinarsi a un cammello quando si è ubriachi, con i postumi di una sbornia: odia l’odore dell’alcol in qualsiasi forma”. Gli attacchi alle persone sono in realtà una rarità. Ma l’uomo ha provocato l’animale con il suo pugno: “La reazione naturale all’aggressione è l’autodifesa”, dice Gainullin. Ma il cammello non ha agito per ucciderlo: “Avrebbe potuto calpestarlo, cosa che non ha fatto”.

Tuttavia, il responsabile della sicurezza ha autorizzato i guardiani a sopprimerlo, con grande shock di molti residenti della regione. Tuttavia, E.K., manager del “Regno dei cammelli” in Tatarstan, ha dichiarato al portale di notizie locale “Omskinform.ru” che questa è stata la decisione giusta. L’animale non avrebbe riconosciuto l’essere umano come tale, ma bensì un rivale, motivo per cui un simile incidente avrebbe potuto ripetersi.

Critica aspramente il fatto che l’animale fosse in grado di muoversi così liberamente, specialmente durante la stagione critica degli amori. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, ricorda che il cammello battriano (Camelus bactrianus Linnaeus, 1758) è un mammifero della famiglia dei Camelidi.

Alto circa 2 metri, diffuso in Asia centrale, è utilizzato per la carne, il grasso, il latte, la lana e come animale da trasporto. Quasi tutti i cammelli sono oggi animali domestici, ma in Mongolia, e in particolare in Cina e nel deserto del Gobi, vi sono alcune centinaia di esemplari selvatici, per questo è stato inserito nella lista rossa IUCN delle specie minacciate.

c.s. – Giovanni D’Agata

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