In Calabria, tra le sue ricchezze nascoste, vi è un borgo nell’entroterra della costa ionica, ricadente anche nel territorio del Parco nazionale dell’Aspromonte, pieno di storia e di arte. Andando verso il centro storico possiamo ammirare le sue bellezze medievali, tratto distintivo di questo comune… si tratta del borgo di Gerace.
Scrittori, poeti, registi e cantautori, sono stati abbagliati da questo piccolo paesino. “Piena di palazzi bellamente situati, posta su uno stretto margine di roccia […]
Meravigliati da tanti panorami che si presentano da ogni lato; ogni roccia, Santuario o palazzo a Gerace sembravano essere sistemati e colorati apposta per gli artisti” queste sono le parole che lo scrittore inglese Edward Lear ha voluto dedicargli.
I suoi paesaggi suggestivi offrono allo spettatore momenti di spensieratezza, e come la musica, la poesia, la scrittura e gli stessi simboli, tutto ciò che è arte, esiste per esprimere a volte ciò che non si può dire nel linguaggio parlato.
Tra le tante meraviglie, si può visitare il museo Diocesano che si trova allestito nella cripta della Cattedrale, precisamente nella cappella di S. Giuseppe. All’interno, oltre alle numerose opere, vi è l’arazzo di Gerace, un capolavoro fiammingo di Jan Leyniers (1630-1686). Viene considerata una delle opere più importanti della Calabria, a pari dei bronzi di Riace.
L’opera rappresenta una momento dedicato alla caccia, con un’altezza di 380 centimetri e una larghezza di 584, davanti all’arazzo i visitatori rimangono ammaliati, sembra che le figure si muovano, per via della tecnica utilizzata che sembra tridimensionale.
Diversi fili che vanno ad intrecciarsi fra di loro, creando varie sfumature.
AO