Condividiamo la richiesta di Federcontribuenti
“La Federbim si unisce alla richiesta della Federcontribuenti che lo scorso 8 gennaio ha fortemente richiesto la nomina di un sottosegretario alla Montagna e alle aree interne. Ricordiamo che le aree interne sono i comuni italiani più periferici, in termini di accesso ai servizi essenziali (salute, istruzione, mobilità)”.
Dichiara così in una nota Gianfranco Pederzolli, Presidente della Federbim, Federazione Nazionale dei Consorzi di Bacino Imbrifero Montano che rappresenta 68 Consorzi BIM e oltre 2.200 Comuni montani.
“Quasi 4.000 comuni, più della metà del totale, ricadono nelle aree interne. Questi territori -spiega il Presidente- coprono il 58,8% della superficie nazionale, e sono abitati da circa 13,4 milioni di persone, mentre per quanto riguarda i comuni montani, il territorio è composto da circa 3.500 comuni totalmente montani (84%); 650 comuni parzialmente montani (16%), per un totale complessivo di quasi 4.200.
Per la Federbim – prosegue Pederzolli – è necessaria una vera strategia nazionale per la montagna, con alcuni cardini: prevenzione del dissesto idrogeologico come emergenza nazionale che merita un Piano Straordinario di manutenzione e un intervento sul sistema idrico/boschivo che coinvolga e valorizzi il ruolo dei Consorzi BIM; promozione di una fiscalità di vantaggio a favore delle attività imprenditoriali di piccole dimensioni (artigiani, commercianti)”.
Altri elementi citati riguardano lo sviluppo di nuovi prodotti turistici “la valorizzazione delle risorse dei vari territori (paesaggio e natura, risorse agricole e produzioni agroalimentari, patrimonio culturale, artigianato locale), per riattivare virtuosi processi di sviluppo aziendale e territoriale che impediscano lo spopolamento ed assicurino servizi alla popolazione, così da essere accoglienti per il visitatore”.
In merito infine alla richiesta di Federcontribuenti, Pederzolli conclude “condivido a pieno la richiesta. Le aree montane e le cosiddette aree interne sono realtà complesse che hanno bisogno di scelte condivise e interventi mirati, abbandonando l’idea di finanziamenti a pioggia ma con risorse esclusivamente destinate a co-finanziare progetti in progress, ben finalizzati a un rilancio socioeconomico dei territori montani per raggiungere una piena integrazione nel sistema Paese”.
Comunicato Stampa