“Caregiver vuole essere supportato, adeguamento pensioni invalidità tema complesso”
(DIRE) Roma, 3 Gen. – “L’autonomia è l’autodeterminazione delle persone stesse, è un diritto di tutti. Credo che vivere una vita autonoma e indipendente significhi innanzitutto avere una possibilità di avere una vita dignitosa, e per poterlo fare è necessario avere la garanzia di un percorso di abitazione, quindi dal ‘durante’ al ‘dopo di noi’, efficace, autonomo e indipendente, attraverso un progetto di vita, strutturato e quindi con un budget di progetto, ma soprattutto un lavoro”. Lo ha detto la Ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ospite del programma ‘O anche no’, contenitore di Rai3, soffermandosi sul riconoscimento del caregiver familiare e sull’aumento delle pensioni di invalidità.
“Dobbiamo pensare- ha continuato- che la dignità, e tante volte anche il senso della dimensione della vita autonoma e indipendente, deriva anche dalla possibilità di lavorare, di contribuire alla comunità come tutti”. “Stiamo aspettando da troppo tempo, da tanti anni- ha proseguito l’esponente del governo- che ci sia un riconoscimento del caregiver, che anche io chiamo in modo un po’ più italianizzato, ovvero ‘persone che amano e che curano’. E queste persone che amano e che curano non vogliono essere sostituite, ma vogliono essere supportate, vogliono che ci sia un accompagnamento adeguato, anche di servizi, a quello che è il loro compito di cura”.
“Diciamo che per farlo è necessario trovare intanto un punto di raccordo tra tante visioni diverse- ha poi spiegato Locatelli- rispetto a quelli che devono essere i percorsi di sostegno, di affiancamento e di supporto anche finanziario. Credo che adesso bisogna trovare un minimo comun denominatore che consenta alla norma di andare avanti, perchè dobbiamo dare una risposta, ce lo dice anche l’ONU”.
Locatelli ha quindi aggiunto: “Credo che vada anche fatta una grande differenziazione- ha inoltre tenuto a precisare il Ministro- tra chi si occupa 24 ore su 24, giorno e notte, di un proprio caro con disabilità grave, gravissima. In quelle situazioni così isolanti anche per il nucleo familiare, per chi se ne prende cura, è necessario che ci sia un riconoscimento strutturato e su misura, specifico per queste persone”.
“Sul ‘dopo di noi’- ha poi dichiarato- ci sono diverse esperienze, che in realtà possono essere un modello da replicare in tutto il territorio. Sono esperienze che portano i ragazzi e le persone con disabilità a vivere attraverso la palestra di vita, l’autonomia, percorsi strutturati nel ‘durante’ e nel ‘dopo di noi’. La modifica che secondo me è più necessaria riguarda proprio il fatto di rendere un po’ più elastici i criteri, e quindi l’accesso alle diverse tipologie di disabilità e di gravità a questi percorsi, perché credo che il diritto all’autonomia, alla vita indipendente, a un percorso di ‘dopo di noi’ debba essere garantito a tutti”.
La missione, ha affermato Locatelli, “è senz’altro quella di continuare a portare al centro dei temi politici l’attenzione particolare per le persone più fragili, per le persone in difficoltà e per le loro famiglie. Davanti a questo non mi fermerò mai e cercherò sempre di far alzare l’attenzione su tutti i temi che riguardano le persone con disabilità. Tante volte ricevo le richieste che riguardano l’adeguamento delle pensioni di invalidità- ha concluso- tema molto complesso e importante che richiede naturalmente uno sforzo economico notevole da parte del governo, ma credo che debba essere fatto. Nei prossimi anni si lavorerà anche in questa direzione per poter garantire dignità alle persone anche da questo punto di vista”. (Fde/ Dire) 13:23 03-01-23