In seguito all’esplosione nel gasdotto Urengoi-Pomary-Uzhhorod, i future Ttf di Amsterdam si sono impennati per poco del 6,6%, raggiungendo quota 115 euro, per poi ridimensionare i rialzi all’1,3%, a 110 euro
Almeno tre persone sono morte in Russia in un incendio su una sezione di un importante gasdotto che rifornisce l’Europa di gas russo, ha detto martedì il capo della Repubblica di Chuvashia, dove è avvenuto l’incidente. Il gasdotto Urengoy-Pomary-Uzhgorod è lungo 4.500 chilometri e trasporta il gas dal giacimento di Urengoy, nella Siberia nord-occidentale, fino all’Ucraina e poi in Europa. Il tratto interessato dall’incendio si trova vicino al villaggio di Kalinino, in Ciuvashia, circa 150 chilometri a ovest della città di Kazan, capitale della repubblica russa del Tatarstan. Il gasdotto è stato progettato nel 1978 ed è stato attivato nel 1984. Entra in Ucraina attraverso il punto di misurazione di Sudzha ed è attualmente il principale canale percorso dal gas russo per raggiungere l’Europa, Italia compresa attraverso Tarvisio, da quando i rubinetti del Nord Stream sono stati chiusi ad agosto. “Quattro persone, secondo le prime informazioni, stavano lavorando sul posto. Sfortunatamente, tre di loro sono morti durante la violenta combustione del gas”, ha detto Oleg Nikolaev al canale televisivo di stato Rossia-24.”Una persona, un autista, è sopravvissuta ed è attualmente in stato di shock”, ha aggiunto Nikolaev, responsabile di questa regione situata a circa 600 km a est di Mosca, specificando che la data di ripresa dell’operatività del gasdotto è attualmente “sconosciuta ”. Secondo i servizi di emergenza locali, l’incendio è avvenuto durante i lavori di manutenzione. “La combustione del gas sul luogo dell’incidente è stata eliminata. È stato accertato che l’esplosione è avvenuta durante i lavori su una sezione del gasdotto sotterraneo Urengoy-Pomary-Uzhhorod”, ha dichiarato il ministero regionale per le situazioni di emergenza sul proprio account Telegram. L’incidente, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, arriva mentre la Russia ha limitato le sue forniture di gas dall’Europa come rappresaglia per le sanzioni occidentali sull’offensiva del Cremlino in Ucraina, sollevando timori di carenze energetiche nei paesi europei. Altri incidenti hanno interessato in passato l’infrastruttura. Nel dicembre 1983, un incendio distrusse parte del sistema elettronico di controllo di una stazione di compressione a Urengoy. Quattro esplosioni sono state invece registrate tra il 2007 e il 2014 in territorio ucraino. Di seguito il link delle immagini del devastante incendio: https://www.itemfix.com/v?t=512u0b&jd=1
Comunicato Stampa “Sportello dei Diritti”