(DIRE) Napoli, 14 Dic. – La Fondazione con il Sud attraverso un bando pubblico ha selezionato sei iniziative per contrastare caporalato e sfruttamento dei lavoratori stranieri al Sud. Gli interventi, che saranno sostenuti complessivamente con due milioni di euro, offriranno servizi di natura socio-sanitaria e legale e percorsi per favorire l’autonomia economica e l’integrazione sociale. Si prevede il coinvolgimento di 6mila persone. Due iniziative saranno avviate in Basilicata (province di Matera e Potenza), una in Calabria (provincia di Reggio Calabria), una in Campania (province di Benevento, Napoli, Caserta e Avellino), una in Sicilia (provincia di Caltanissetta) e un progetto sarà a carattere interregionale (province di Caserta, Potenza, Siracusa, Trapani e Caltanissetta).
Le iniziative coinvolgono complessivamente quasi 60 organizzazioni, tra cooperative sociali, associazioni, istituzioni locali, università, fondazioni. Secondo i dati del Piano triennale di contrasto allo sfruttamento lavorativo del ministero del lavoro e delle politiche sociali, nella filiera agroalimentare italiana la gestione illegale e le infiltrazioni mafiose nel mercato del lavoro muovono un’economia sommersa di oltre 5 miliardi di euro. Ulteriori evidenze della rilevanza del fenomeno dello sfruttamento lavorativo nel settore agricolo e della necessità di un rafforzamento delle attività di prevenzione e contrasto derivano dai dati dell’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl). Nel 2018 il 74% dei lavoratori irregolari individuati durante le ispezioni era impiegato nel settore agricolo e oltre la metà era costituito da cittadini stranieri. Lo sfruttamento lavorativo riguarda anche il settore dei lavori domestici ed in particolar modo il lavoro di cura, che in Italia si regge principalmente sulla disponibilità di manodopera migrante, che accetta livelli di retribuzione e tutela bassi e condizioni di lavoro particolarmente dure.