(DIRE) Roma, 29 Nov. – “Il 95% delle ragazze vaccinate con almeno una dose di anti-HPV appartiene ai Paesi ricchi; meno del 25% dei Paesi in via di sviluppo ha introdotto un programma di vaccinazione nazionale; più dell’80% dei Paesi ad alto reddito presenta programmi nazionali di screening, contro meno del 40% dei Paesi con reddito basso, e circa il 90% dei Paesi industrializzati ha un’adeguata rete di servizi contro il 30% dei Paesi a basso reddito. Ma anche nei Paesi più ricchi l’esitazione vaccinale, l’accessibilità ai servizi, la formazione del personale e la sostenibilità finanziaria sono ancora problemi seri e importanti”.
Lo ha detto Walter Ricciardi, presidente del Mission Board on Cancer e docente di Igiene all’Università Cattolica di Roma, intervenendo in collegamento video al convegno nazionale dal titolo ‘Eliminare il cancro alla cervice uterina: i bilanci e le prospettive a due anni dalla call to action dell’OMS’, che si è svolto oggi nella Capitale. “Il carico di malattia del cancro della cervice uterina è crescente e soprattutto stanno aumentano le disuguaglianze- ha aggiunto Ricciardi- Nei Paesi a basso e medio reddito la sua incidenza è quasi il doppio e il tasso di mortalità è tre volte superiore a quello dei Paesi ad alto reddito. Pur disponendo di vaccini efficaci e di raccomandazioni condivise a livello internazionale non si registrano ancora coperture vaccinali ottimali a livello mondiale”. (Cds/Dire) 16:06 29-11-22