Il Malawi è il primo Paese a lanciare una campagna nazionale per l’immunizzazione contro la malaria da quando, nell’ottobre 2021, l’Organizzazione mondiale della sanità ha approvato e raccomandato per l’uso un vaccino contro il disturbo, una parassitosi trasmessa dalle zanzare del genere Anopheles che ogni uccide 400mila persone, perlopiù bambini.
Lo riporta sul suo profilo Twitter la rappresentante dell’Oms in Malawi, Neema Rusibamayila Kimambo. Nel suo post la dirigente dell’organismo ha ricordato gli attori partnership del governo del Malawi nell’iniziativa, fra i quali l’alleanza multilaterale per la distribuzione dei vaccini nei Paesi in via di sviluppo Gavi e l’Unicef.
Secondo quanto riferito da Kimambo, il programma di immunizzazione, che è rivolto ai bambini di età pari o inferiore ai cinque anni, è stato lanciato per adesso in 11 distretti dei 28 del Paese.
Micheal Kayange, coordinatore del programma di controllo della malaria del governo, ha informato la stampa locale nei giorni scorsi che l’iniziativa si sviluppa nel contesto del programma per l’eradicazione della malattia entro il 2030 e che l’esecutivo prevede di allargarla ai distretti rimanenti entro la fine dell’anno prossimo.
Il Malawi è stato uno dei tre Paesi africani insieme a Ghana e Kenya a ospitare i trial per il vaccino che viene impiegato per questa campagna, che ha un’efficacia stimata del 30 per cento nei bambini piccoli.
Il prodotto in questione è il Mosquirix, realizzato dalla multinazionale britannica GlaxoSmithKline. “Abbiamo visto che il vaccino ha il potenziale per ridurre i casi e i decessi dovuti alla malaria”, ha affermato Kayange. Come sottolineato dall’Oms, la diffusione dell’immunizzante va comunque accompagnata con altre misure di prevenzione, come il rendere accessibili a tutti le zanzariere.
FL