Burkina Faso: aumenta la fame a causa delle violenze Jihadiste

In Burkina Faso metà della popolazione vive una condizione di povertà estrema. Lo Stato è sotto il controllo dell’organizzazione terroristica jihadista che impedisce di far arrivare gli aiuti umanitari ai più bisognosi.

La situazione politica è divisa in più parti, in meno di otto mesi la Nazione  ha vissuto due colpi di stato, uno a Gennaio 2022 e l’altro a Settembre. A inizio anno, i militari avevano preso il controllo, annunciando di voler proteggere il paese dagli jihadisti, denunciando il Presidente come un “incapace”. Il secondo golpe è avvenuto a fine Settembre, organizzato da un gruppo di soldati burkinabé. 

“La situazione a Djibo è catastrofica. La fame è a un livello tale che sta iniziando a uccidere bambini e anziani”, questo è quanto ha detto un portavoce di un gruppo della società civile nella provincia di Soum. Lo scorso mese, 15 persone sono venute a mancare per inedia, che è la forma più estrema di malnutrizione.

L’ONU, pensa che altre decina di località del Burkina Faso abbiano gli stessi problemi che albergano a Djibo, molte altre aree sono sotto il controllo del regime islamista  nel nord e nell’est del Paese. A Djibo, la popolazione è arrivata a 300 mila abitanti, molti di loro sono scappati per via delle violenze provocate dagli jihadisti.

“Privati di acqua, cibo, medicine e segnale telefonico, molti stanno partendo da Djibo a piedi, nella notte, nella speranza di raggiungere le aree che possono”, parole di un operatore umanitario che è voluto rimanere anonimo.

Gli Jihadisti privano il popolo ogni tipo di “umanità”, i convogli con le forniture vengono attaccati. A Settembre sono morte 35 persone a bordo di un camion, tra le vittime dei bambini; il veicolo è stato coinvolto in una esplosione provocata da una mina (fonte: Ansa.it).

AO

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