Nel 2021 il numero di lavoratori pubblici con almeno una giornata retribuita nell’anno è stato di 3.725.952 (+1,3% rispetto al 2020), con una retribuzione media di 32.128 euro e una media di 277 giornate retribuite.
La Scuola assomma il 40,1% dei lavoratori, seguita dal Servizio Sanitario con il 19,7%, dalle Amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni) con il 15,1% e dalle Forze Armate, Corpi di polizia e Vigili del Fuoco con il 13,8%.
Rispetto al 2020, il comparto Scuola registra una variazione positiva del +6,9%. Gli altri comparti con variazione positiva sono il Servizio Sanitario e Università ed Enti di ricerca, entrambi con il +2,4%. Gli altri comparti, invece, hanno registrato variazioni negative, in particolare Amministrazioni centrali, Magistratura e Autorità indipendenti (-4,2%).
I lavoratori pubblici con contratto a tempo indeterminato nel 2021 sono stati 3.073.561, circa l’82,5% del totale, con una retribuzione media annua di euro 35.956 e 299 giornate medie retribuite.
La Scuola assomma il 40,1% dei lavoratori, seguita dal Servizio Sanitario con il 19,7%, dalle Amministrazioni locali (Regioni, Province, Comuni) con il 15,1% e dalle Forze Armate, Corpi di polizia e Vigili del Fuoco con il 13,8%.
Rispetto al 2020, il comparto Scuola registra una variazione positiva del +6,9%. Gli altri comparti con variazione positiva sono il Servizio Sanitario e Università ed Enti di ricerca, entrambi con il +2,4%. Gli altri comparti, invece, hanno registrato variazioni negative, in particolare Amministrazioni centrali, Magistratura e Autorità indipendenti (-4,2%).
I lavoratori pubblici con contratto a tempo indeterminato nel 2021 sono stati 3.073.561, circa l’82,5% del totale, con una retribuzione media annua di euro 35.956 e 299 giornate medie retribuite.
Il 78,5% dei lavoratori pubblici ha un’età uguale o maggiore di 40 anni. Nel complesso, le lavoratrici superano i maschi con un’incidenza intorno al 60% in tutte le classi di età, tranne in quella 20-24 anni, nella quale la distribuzione per genere è quasi paritaria (51% contro il 49% dei maschi).
La retribuzione media annua nel 2021, pari a 32.128 euro nel complesso, risulta molto differenziata sia per età sia per genere. In particolare, aumenta al crescere dell’età fino ai 54 anni per poi stabilizzarsi ed è costantemente più alta per il genere maschile (38.099 euro contro 28.250 euro per le donne nel totale).
Nel 2021, il 23,8% dei lavoratori pubblici era collocato nelle regioni nel Centro; a seguire le regioni del Nord-ovest con il 23,0%, il Sud con il 21,7%, il Nord-est con il 20,0% e le Isole con l’11,4%.
Le retribuzioni medie nel 2021 presentano i valori più bassi nelle due ripartizioni del Nord: rispettivamente 30.995 euro nel Nord-ovest e 31.116 nel Nord-est. Il valore più alto si registra al Centro, con 33.602 euro.
I dati completi sono disponibili nella sezione “banche dati statistici” del sito www.inps.it, al link https://www.inps.it/osservatoristatistici/67
La retribuzione media annua nel 2021, pari a 32.128 euro nel complesso, risulta molto differenziata sia per età sia per genere. In particolare, aumenta al crescere dell’età fino ai 54 anni per poi stabilizzarsi ed è costantemente più alta per il genere maschile (38.099 euro contro 28.250 euro per le donne nel totale).
Nel 2021, il 23,8% dei lavoratori pubblici era collocato nelle regioni nel Centro; a seguire le regioni del Nord-ovest con il 23,0%, il Sud con il 21,7%, il Nord-est con il 20,0% e le Isole con l’11,4%.
Le retribuzioni medie nel 2021 presentano i valori più bassi nelle due ripartizioni del Nord: rispettivamente 30.995 euro nel Nord-ovest e 31.116 nel Nord-est. Il valore più alto si registra al Centro, con 33.602 euro.
I dati completi sono disponibili nella sezione “banche dati statistici” del sito www.inps.it, al link https://www.inps.it/osservatoristatistici/67
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