(DIRE) Napoli, 14 Nov. – Sono 53 su 138, pari al 38,4%, i Comuni campani destinatari di beni immobili confiscati alla camorra che ancora non pubblicano l’elenco sul proprio sito internet istituzionale. La fotografia aggiornata è stata scattata da Libera Campania con la pubblicazione della seconda edizione del rapporto “RimanDATI Campania”, un focus specifico della ricerca nazionale “RimanDATI” sullo stato della trasparenza dei beni confiscati nelle amministrazioni locali. Dal report emerge anche che, nonostante le criticità rilevate, cresce sensibilmente il numero dei Comuni che invece pubblicano gli elenchi, sebbene con modalità non sempre pienamente rispondenti alla norma. Sono infatti 85 (61,6% rispetto al 50,4% del 2021) gli enti che hanno regolarmente pubblicato l’elenco, rispondendo così all’obbligo sancito dal Codice Antimafia. La provincia più virtuosa è quella di Salerno, con una percentuale di comuni che pubblicano l’elenco che si attesta al 73%, con 19 comuni su 26. Seguono le province di Avellino (7 comuni su 11 – 63,6%), Napoli (31 su 49 – 63,3%), Benevento (quattro su sette – 57,1%). Chiude la classifica la provincia di Caserta, con una percentuale di pubblicazione del 53,3% e 24 comuni virtuosi su 45. Sette i comuni hanno raggiunto il punteggio pieno di 100/100. Tra questi il comune di Napoli, insieme a Villa di Briano (Caserta), Pompei (Napoli), Pozzuoli (Napoli), Baronissi (Salerno), Olevano sul Tusciano (Salerno), San Cipriano Picentino (Salerno). “È in Campania – commenta Riccardo Christian Falcone, responsabile beni confiscati Libera Campania – che l’esperienza di monitoraggio civico alla base di RimanDATI ha avuto una sua prima organica e strutturata sperimentazione sin dai primi mesi del 2020. Al gruppo di lavoro campano dedicato al tema del monitoraggio civico dei beni confiscati si deve, infatti, la prima azione territoriale di raccolta ed elaborazione dei dati successivamente estesa a tutto il territorio nazionale. E, altresì, la prima sperimentazione della fase successiva di produzione delle domande di accesso civico per chiedere la pubblicazione dei dati, estesa, per la seconda edizione del report nazionale, ad altre quattro regioni. Percorsi che hanno segnato, insomma, un modello di riferimento”.
“Nonostante i significativi passi in avanti dimostrati dal confronto tra la prima e la seconda edizione – conclude – le risultanze di RimanDATI Campania 2022 dimostrano quanto il lavoro che abbiamo davanti sia ancora lungo e difficile. Ciò che impone a tutti, istituzioni, cittadini e società civile organizzata, di assumersi meglio e di più la propria parte di responsabilità. Il nostro orizzonte resta la piena conoscibilità e fruibilità dei dati e delle informazioni sui beni confiscati come strumento di facilitazione dei processi di riutilizzo sociale. In questa prospettiva, continueremo a lavorare”. In Campania, stando ai dati del portale OpenRe.g.i.o estratti il 15 aprile 2022, sono 2.656 i beni immobili confiscati. Il dato si riferisce agli immobili destinati, quelli cioè già trasferiti al patrimonio indisponibile dei comuni nei quali insistono. La distribuzione per province vede in testa la città metropolitana di Napoli con 1.341 particelle confiscate e destinate. A seguire, la provincia di Caserta (805) e quelle di Salerno (311), Avellino (87) e Benevento (21). Sono 138 i comuni che compaiono nell’elenco degli enti destinatari di beni immobili in confisca definitiva. A questi numeri, vanno aggiunti quelli relativi ai tre enti sovra territoriali campani destinatari di beni confiscati: la Regione Campania con tre beni immobili destinati, la Città metropolitana di Napoli con 82 beni e la Provincia di Avellino con tre (per un totale di 88 beni immobili destinati). “Non soddisfacente” è il quadro emerso dall’analisi sui tre enti sovraterritoriali monitorati in Campania, in particolare in relazione alla mancata pubblicazione dell’elenco da parte della Regione. (Nac/Dire) 11:54 14-11-22