Turismo: Assoturismo-CTS, per il ponte di Ognissanti attesi 5 milioni di pernottamenti, +1,2 milioni rispetto a 2021

Si torna ai livelli del 2019, ma sui portali si rileva il 20% di strutture in meno. Città d’arte le mete preferite, ma segnali positivi anche per località rurali, collina e terme. Mercato trainato da eventi, manifestazioni e previsioni meteo “quasi estive”, aiutano i flussi di turisti stranieri

Il fine settimana lungo di Ognissanti fa accelerare il turismo. Tra il 28 Ottobre ed il primo novembre le strutture ricettive italiane dovrebbero registrare 5 milioni di pernottamenti, 1,2 milioni in più dello scorso anno, che però scontava ancora alcune limitazioni legate alla pandemia. È quanto emerge dalle stime elaborate dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti sulla base di un’indagine realizzata sui portali on-line di promo-commercializzazione turistica. Dall’indagine emerge un tasso di occupazione dell’offerta analogo a quello rilevato per lo stesso periodo del 2019, anche se sui portali si rileva il 20% di strutture in meno. Alcune, probabilmente, hanno deciso di restare chiuse perché l’aumento delle tariffe energetiche rende poco conveniente l’attività; altre hanno deciso di uscire, almeno per questo ponte, dai portali online e affidarsi solamente alla vendita diretta.

Comunque, nel prossimo week end si registrerà un notevole movimento di turisti italiani e stranieri che si dirigeranno prevalentemente verso le città d’arte, i borghi e le aree di interesse paesaggistico, ma anche verso le altre tipologie di turismo. A spingere i flussi turistici le buone previsioni meteo, ma premiano anche gli eventi, dalla Fiera internazionale di Alba a LuccaComics.  La tendenza positiva è attesa per tutti i prodotti turistici, anche se con andamenti diversificati. In particolare, il tasso di occupazione delle strutture attive nelle città/centri d’arte si attesta all’88%, con punte di oltre il 90% nelle principali città italiane. Meno intenso il flusso di prenotazioni verso le località marine, con una saturazione del 65% dell’offerta disponibile e al netto delle chiusure stagionali degli esercizi ricettivi.

Stesso trend per le località lacuali e di montagna che si attestano rispettivamente al 74% e al 73% di occupazione. Invece, per le località del termale il tasso rilevato è del 79%. Ad andare meglio le regioni del Nord Ovest e del Nord Est. Anche per alcune realtà del Centro le aspettative risultano particolarmente favorevoli, mentre per le regioni del Sud e Isole i tassi di saturazione rilevati risultano decisamente più contenuti.

Comunicato Stampa – Confesercenti

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