Il Premio Muse versione 2023 approda al suo quarto riconoscimento. Da 23 anni viene ritirato da volti e personalità importanti del panorama nazionale e non solo e coincide con l’inizio della programmazione invernale della nota associazione culturale calabrese. Dopo l’apertura dell’Anno Sociale lo scorso 17 ottobre presso il Liceo Classico Campanella con la consegna del Premio a Paola Marella – architetto ed a Giovanni Amato e Loris Cherubini, volti noti per avere promosso a livello nazionale la digitalizzazione dei beni architettonici tramite vari settori di sviluppo, domenica 30 ottobre “Le Muse” consegneranno l’onorificenza alla Storica Famiglia di Orafi G.B. Spadafora.
Una solenne cerimonia si terrà dunque presso la Chiesa degli Artisti di Reggio Calabria, San Giorgio della Vittoria alle ore 19, occasione per conoscere meglio l’attività e la memoria di questa importante realtà artigianale che ha varcato i confini nazionali.
Giovanbattista Spadafora padre di Giuseppe e Giancarlo è celebre per l’Arte Sacra: le numerosissime opere del Maestro hanno adornato il capo di molte Madonne e Bambinelli, tanto da fargli meritare l’appellativo di “Orafo delle Madonne”. La loro ispirazione artistica parte dal territorio: le collezioni di preziosi dedicati al “Liber Figurarum” di Gioacchino da Fiore sono una delle espressioni più importanti della loro arte orafa. Nella Bottega di San Giovanni in Fiore, in Calabria, dove tutto è iniziato, riparte ogni giorno il lavoro di questi importanti artigiani: dai disegni su carta alla tessitura dei fili d’oro, dalle applicazioni delle microperle infilate con filo d’oro alla manipolazione di oro e argento, monili trattati con cura minuziosa e con una costante ricerca di perfezione. Nella terra dei santi, delle processioni religiose, dove le credenze popolari tracciano confini non ben definiti con la fede, è forte la connessione con una dimensione superiore, spirituale, che vuole attribuire al gioiello un insieme profondo di significati che questi artisti hanno dato all’oreficeria ricorda il presidente Muse Giuseppe Livoti. Il maestro Giovambattista Spadafora ha lavorato distinguendosi per la sua particolare sensibilità all’arte sacra ed in più di sessant’anni di attività, ha realizzato oltre centocinquanta corone per adornare il capo di Madonne e Bambinelli ed ha ricevuto innumerevoli riconoscimenti di valenza internazionale. L’incontro più emozionante è stato con Papa Wojtyla nel 1984 a Cosenza, quando ha creato una corona d’oro con cui il Papa incoronò la Madonna della Catena. Papa Wojtyla ha definito l’opera della Famiglia Spadafora lavoro di fede, fatta con il cuore”. Tra gli ultimi pezzi importanti il calice realizzato per il Santuario di Pompei benedetto nei giorni scorsi da Papa Francesco con le immagini scolpite del beato Bartolo Longo o ancora le corone per la statua della Madonna delle Grazie di Nettuno. La cerimonia, aperta alla città di Reggio Calabria, prevede un saluto introduttivo di Don Nuccio Cannizzaro parroco della Chiesa di San Giorgio della Vittoria ed assistente spirituale degli artisti, la presentazione dell’attività della Famiglia Spadafora e la firma sulla tavoletta in argilla cruda realizzata dall’artista e ceramista Rossella Marra.
Comunicato Stampa