Dal 1970 fino ai giorni nostri, le attività dell’essere umano hanno causato uno sterminio della specie dei vertebrati: mammiferi, rettili, pesci, anfibi, e uccelli. Questo è quanto si legge in uno studio effettuato dal Wwf. Secondo l’organizzazione ambientalista il crollo della fauna selvatica è aumentata del 69%.
I dati più alti si registrano in America Latina e nei Caraibi, in queste zone sono scomparse il 94% della specie. L’oceano, ormai, è una riserva di plastica, senza contare tutti gli altri fattori inquinanti, come il petrolio che va a distruggere interi ecosistemi marini. Interi habitat naturali sono andati distrutti, compromettendo la vita di molti animali, e causando disastri ambientali, come il riscaldamento globale.
Questi numeri sono stati forniti da il Living Planet Report 2022, dell’organizzazione del Wwf, che ha dichiarato: “Serve un accordo per invertire la perdita di biodiversità e contrastare il cambiamento climatico”. Parole rilasciate in vista della Cop 15 , che si terrà in Canada dal 5 al 17 Dicembre di quest’anno.
Il rapporto del Wwf ha tenuto il conto di più di 5 mila di animali a rischio. Tra questi numeri saltano fuori i delfini rosa di fiume dell’Amazzonia, che tra il 1994 e il 2019, sono diminuiti del 65%, in soli 25 anni. Un’ altra specie che pian piano sta lasciando il pianeta terra è, il gorilla di pianura orientale, di cui è rimasto solo il 20%. Tra le specie a rischio rientrano i cuccioli di leone marino dell’Australia meridionale.
Anche il mondo marino ne paga le conseguenze, molte specie di pesci e mammiferi di acqua dolce sono diminuiti dell’83% dal 1970.
Marco Lambertin, il Direttore del Wwf, ha comunicato: I sistemi alimentari odierni sono responsabili di oltre l’80% della deforestazione sulla terraferma mentre, se si guarda all’oceano e all’acqua dolce, stanno anche guidando un crollo degli stock ittici e delle popolazioni in quegli habitat”.
Un modo per aiutare il nostro mondo è quello di cambiare qualche nostra abitudine, come cominciare a fare la raccolta differenziata o consumare cibi sostenibili, la stessa cosa vale per vestiti e materiali, un appello d’aiuto che viene direttamente dal Wwf.
Alice Ruhweza, la Direttrice regionale dell’Africa, ha voluto rilasciare qualche parola al Wwf: “La perdita della natura non è solo una questione morale ma di sicurezza anche per l’umanità”. Una speranza, in questo senso, sembra venire però dalle nuove generazioni. “Abbiamo una popolazione giovane, intraprendente e sempre più istruita, che mostra maggiore consapevolezza sui problemi della natura” (Fonte: Skytg24.it).
AO