Ciad. Déby scioglie la giunta e annuncia governo di transizione

(DIRE) Roma, 11 Ott. – A diciotto mesi dall’uccisione del presidente Idris Déby Itno in uno scontro con una fazione ribelle, il figlio Mahamat Idriss Déby Itno ha giurato da presidente di un nuovo governo di transizione che entro due anni organizzerà nuove elezioni politiche per portare nel Paese istituzioni democratiche. Questo quanto promesso dal generale che il giorno successivo alla morte del padre, il 21 aprile del 2021, aveva assunto il ruolo di presidente a capo di una giunta militare di transizione. “Questa seconda fase della transizione- ha detto Dèby, come riporta Africa News- deve portare al rafforzamento della democrazia”. Nel tentativo di respingere le accuse di prendere tempo per restare al potere, Déby ha garantito che nei prossimi giorni presenterà i membri del nuovo esecutivo ad interim e che il voto si svolgerà in maniera “trasparente” e in un clima “sereno”. Le critiche giungono da tutti quei partiti politici d’opposizione e dai movimenti armati che non hanno preso parte al Dialogo nazionale dello scorso fine settimana. Tali attori hanno boicottato l’appuntamento – che veniva rinviato da febbraio – perché contestano il “proseguimento della dinastia Déby” alla guida del Ciad.

 I movimenti armati, gli organismi della società civile, i partiti e le personalità che invece hanno preso parte al Dialogo nazionale avrebbero anche acconsentito alla candidatura del generale Déby alle elezioni presidenziali che si terranno entro i prossimi 24 mesi. A spianare la strada all’appuntamento, l’accordo siglato a Doha, in Qatar, tra l’esercito e una cinquantina di gruppi armati che ha stabilito un cessate il fuoco. Alla cerimonia di ieri a N’Djamena, Déby ha rinunciato alla divisa militare per indossare il boubou bianco, ossia l’abito tradizionale ciadiano. Un via libera di fatto alla sua presidenza è giunto anche dalle autorità internazionali presenti, tra cui il presidente della Nigeria Muhammadu Buhari, vari ministri di Niger, Repubblica Centrafricana e Repubblica Democratica del Congo e dagli ambasciatori di Francia e dell’Unione Europea. Grande assente invece l’Unione Africana, che aveva particolarmente insistito affinché le elezioni si tenessero entro i 18 mesi successivi alla morte del presidente Déby. (Alf/Dire) 18:14 11-10-22

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