In Iran le manifestazioni per Masha Amini continuano, la polizia iraniana ha arrestato 739 manifestanti, solo nella provincia di Guilan. Una notizia che arriva direttamente dalla agenzia Tasnim, che ha citato il generale Azizollah Maleki, il capo della polizia della provincia di Guilan, nel Nord dell’Iran.
Sette giorni di proteste, durante i quali sono morte 50 persone, questo è quanto ha dichiarato un’organizzazione ONG, mentre il regime ha fatto sapere che ne arebbero morti ” solo” 35.
Il presidente iraniano, Ebrahim Raisi, ha comunicato che le rivolte dovrebbero essere affrontate col “pugno di ferro”. Ha poi descritto i manifestanti come “rivoltosi che disturbano l’ordine e la sicurezza nel Paese”, durante una telefonata avvenuta con Mohammadrasul Doustbeigi, uno dei membri principali dei Guardiani della Rivoluzione (Pasdaran) e della milizia che difende i luoghi santi sciiti, che combatte in Iraq e in Siria.
Ahmad Vahidi il Ministro dell’Interno, ha voluto far sapere che i manifestanti “seguono gli Stati Uniti e i Paesi europei e i controrivoluzionari con il fine di creare disordine e distruzione nel Paese“, aggiungendo che il bando a Internet, a Whatsapp e Instagram continuerà fino alla fine delle proteste. Oggi è stato aggiunto al bando anche Stalink, l’internet satellitare di Elon Musk (fonte: Ansa.it).
AO